28 dicembre 2011

Buon Anno!

Ah, l'anno nuovo! E i propositi!!! Che bella cosa! Avevo bisogno di un punto di riferimento, visto che ormai per me non esistono più domeniche, né vacanze... mi trovo in una dimensione parallela in cui il tempo è stato spazzato via: niente stagioni, solo estate... tutti i giorni! E' difficile rendersi conto delle settimane che passano se la temperatura non cambia mai, e il guardaroba rimane inalterato per mesi...!
Le ferie NON aiutano. Il "nostro" Natale (quello ortodosso sarà il 7 Gennaio...) è solo l'ennesima decorazione che guarnisce le strade... insieme alle varie festività riconosciute, islamiche, induiste... aspettando il delirio del capodanno cinese del 23 febbraio. Adesso tocca a Jingle Bells fare da colonna sonora alle strade, dialogando con le litanie dei quartieri indiani, sovrapponendosi alle preghiere dei minareti... un concerto surreale e talvolta grottesco di culture che improbabilmente si fondono tutti i giorni con sfumature diverse per assecondare i bisogni di tutti.
Dopo un pò diventa normale: non sono l'unico ad essere lontano da casa dopotutto: sono in un ostello malese al confine con Singapore, nel quartiere thailandese, proprietario cinese; responsabili: una coppia in viaggio formata da una Spagnola ed un Americano. Compagni di stanza e amici a tempo determinato: un Nigeriano, una Koreana. Normale dicevo. Ogni tanto mi esalto, causando la perplessità altrui: vengo guardato come un provinciale che ha ancora molto da imparare, eh eh! Me ne sbatto. Mi rendo conto che prima o poi anche io smetterò di stupirmi, ma ho anche imparato che per molti viaggiare è una forma di materialismo alternativo che ha molto in comune con il capitalismo tradizionale. L'accumulazione di paesi è l'unità di misura per confrontarsi con "i colleghi/rivali", sottolineare la propria personalità, rafforzare il proprio ego.
Affascinante: OGNI gruppo ha i propri valori. Cambiano le modalità di ostentazione ma tutti inseguono l'approvazione altrui per rinforzare le proprie convinzioni. Essere ammirato in un gruppo causerebbe la disapprovazione di un altro: chi beve più di tutti, chi ha la casa più grande, chi ha lo zaino più piccolo, chi colleziona donne, chi pratica l'astinenza, chi dedica la propria vita allo studio, o alla musica, o al lavoro, o alla salute... o al viaggiare! Qualcuno sacrifica la libertà per la famiglia... o viceversa; o riesce a far convivere mogli, figli, divorzi, viaggi, prestiti, affitti, lavori precari... con un candore inimmaginabile (...ostentato? Inventato? Mah!)
Sto conoscendo TANTA gente, tutti molto diversi, cerco di parlare poco ed ascoltare molto. Tutti cercano di dimostrare qualcosa (ma A CHI? ...e sopratutto perché?), o, quantomeno, motivare le proprie azioni. Sinceramente... SONO ammirevoli! Qualcuno parla sette lingue, ha tre lauree, dieci figli, quattro lavori. mille case, ha visitato 150 paesi. La gente sembra sapere cosa vuole dalla vita e persegue lucidamente i propri obiettivi. Mi sembrano felici ma mi viene da pensare che se l'autocompiacimento bastasse loro, forse non avrebbero bisogno di sottolineare la propria soddisfazione agli occhi degli altri. Mah.
Io CERCO di essere diverso, prima di tutto perchè non ho una direzione ben definita, quindi non sento la pressione di dover motivare il mio comportamento, che cambia a seconda dell'umore. Sto ancora vagando senza scopo e senza meta, MA comincio ad intravedere il bisogno di un obiettivo specifico, un filo conduttore, delle linee-guida!
QUESTO è il proposito per l'anno nuovo. Trovare una direzione! LA direzione! Definire i termini e le condizioni della mio viaggio/vita (termini ormai interscambiabili). Ho ancora un paio di giorni per formulare in modo appropriato un contratto con me stesso, poi cercherò di seguire le istruzioni e adattarle alle circostanze.
Intanto vado a Singapore, vediamo cosa fanno là di bello! Tra qualche ora mi incontro con il mio ricco Giapponese che mi ospita per la settimana di Capodanno... party time!

23 dicembre 2011

Buon Natale!

Mi trovo a KL da oltre una settimana e mi sento già a casa ormai. Non ho troppa voglia di spostarmi e, fortunatamente, non ne ho nessuna urgenza. Mi trovo, ancora una volta, in un appartamento incredibile. Ho abbandonato l'ostello e adesso sto saltellando di ospite in ospite, permettendomi di vedere tutte le aree della città, conoscere diverse storie e capire come si vive veramente a KL. Conosco ormai più locali e ristoranti che a Firenze poichè ogni ospite ha i suoi amici e posti di ritrovo preferiti. Mangio cinese, indiano, malese, tailandese... ed imparo le sottili differenze che contraddistinguono i vari piatti. Alterno Chinatown con Little India, quartieri residenziali con centri commerciali, mi sposto con facilità a piedi, bus treno, metro, monorotaia... e so dove/cosa mangiare. Il couchsurfer medio è un privilegiato da molti punti di vista. Ha studiato, viaggiato, ha un lavoro stimolante e ben remunerato. Molti hanno abbandonato il loro paese. Hanno fatto bene. Il loro stile di vita ha subito una svolta incredibile e comprendo il loro entusiasmo nel condividere il loro benessere.   Il posto peggiore in cui sono stato viene 70 euro al mese: stanza privata in appartamento condiviso con studenti, comunque più che decente, fornito di piscina, palestra, parcheggio etc etc... Il posto migliore 1000 euro. Ma è luminosissimo, all'ultimo piano di un grattacielo, ottima vista, servito da mezzi pubblici, due bagni, mille stanze, arredato alla perfezione... io me la godo nella stanza degli ospiti, usufruendo dei servizi annessi... nuoto, corro, vado in palestra; sorrido pensando a chi spende soldi per una stanza in hotel a 50-100 euro a notte, che a me bastano per un mese: mi viene offerto da mangiare e bere, vengo portato a giro, mi hanno perfino organizzato due (!) feste di compleanno a sorpresa.
Mi sto lentamente abituando a non avere una casa... e mi rendo conto di quanto la stabilità sia sopravvalutata, nonostante sia indiscutibilmente pratica. E' un pò stressante raccattare le proprie cose e spostarsi con questa frequenza MA ormai ci metto meno di un minuto a mettere insieme tutta la mia roba.
Couchsurfing è la mia grande famiglia a KL!

(...)
Non ci sono novità degne di nota... la pigrizia di Natale mi sta divorando!

Considerazioni: oggi ho riletto sommariamente il mio blog, soppesando esperienze, avventure, per vedere se ho imparato qualcosa! Devo dire che ho variato gli approcci nel tempo e che ho avuto modo di trarre conclusioni di tutti i tipi, quindi sono a posto con la mia coscienza del viaggiatore.
OGGI un pò meno: stare troppo a lungo in un posto privo di stimoli "originali" genera una vaga insoddisfazione, se non supportato da una distrazione valida. Ancora una volta sono caduto nella trappola del "rendere conto a qualcuno", alimentando le mie turbe. Ho troppi ospiti da visitare!
I vantaggi in termini di comodità sono opinabili, in quanto la qualità della vita da queste parti è alta ed in ostello si sta benissimo. Il risparmio è relativo SE la location vincola gli spostamenti ai taxi, e se le cene in compagnia sono al ristorante, che evito accuratamente quando sono da solo: il cibo è lo stesso, solo presentato meglio e più caro (i soliti 2/3 euro invece di 20/30 centesimi...). I couchsurfer non sono necessariamente "tipici": sono TROPPO connessi con il resto del mondo e non offrono uno spaccato autentico della popolazione. Le attività ricreative sono troppo simili a quelle di casa mia quindi non vale la pena raggiungere l'altra parte del mondo, se non per risparmiare!
TUTTAVIA ci sono vantaggi indiscutibili: vagare senza meta è un lontano ricordo: ho sempre una destinazione sensata, quindi non spreco tempo nel provare posti nuovi che si rivelano trappole per turisti. Non mi perdo in vicoli sconosciuti. Ma così facendo limito le possibilità di apprendimento. Sono perplesso. Ho vagato un pò per la Malesia MA non offre molto, è priva di personalità (ma lo sapevo già, ho solo confermato quanto anticipatomi da altri viaggiatori: è solo un ponte tra Thailandia e Indonesia...)
Devo cambiare nuovamente le variabili! Eh eh!

Mi sa che è giunto il momento di spostarmi ancora onde evitare la fossilizzazione celebrale e le seghe mentali... devo solo scegliere una destinazione, cercare qualche ospite (che fa sempre comodo!) e sono pronto...!

13 dicembre 2011

KL... aggiornamenti


Bon. Sono sopraffatto dalle "cose da fare". Mi sono trasferito in un ostello per essere più indipendente, visto che essere ospitato comporta una partecipazione TROPPO attiva nel gruppo CS...! Ogni sera c'è una festa, una cena, un evento... in meno di una settimana mi sono già costruito una fitta cerchia sociale: Kuala Lumpur (ribattezzata da tutti KL) è ESTREMAMENTE cosmopolita, e l'Inglese è parlato perfettamente da tutti, visto che Cinesi, Americani,Francesi, Tedeschi, TUTTI si trasferiscono qua per lavorare... e godersi la vita. Ed è quello che farò anche io (senza lavorare!) BASTA spostarsi... troppo stressante! Inoltre durante le vacanze di Natale i prezzi aumentano ovunque, tanto vale dormire gratis nelle stanze dei tanti CS (che vivono in appartamenti di lusso dotati di ogni confort) o stare in questo ostello da 2 euro a notte (la cui qualità è superiore ad un albergo indiano: stanza comune con libri, film, tv satellitare, cucina, pc e wifi, giochi da tavolo... bagni spaziosi e puliti con acqua calda... trasporti pubblici vicini, mercatini, ristoranti multietnici...
Quando mi stuferò di KL vagherò per il resto della Malesia e poi mi sposterò altrove (Thailandia? Vietnam? Singapore?). Ma per adesso non ho fretta. Il mondo intero è QUI!
Esempio: serata a casa di una ragazza Russa (e coinquilina Turca) per imparare a cucinare cibo thailandese con la supervisione di una chef malese in compagnia di un Australiano, un Ceco... menù:
1. Poh Pia Tod - fried Spring rolls (Appetizer)
2. Gai Hoh Bai Toey - Chicken In Pandan Leaves (Main Course)
3. Tom Yum Goong - Prawn Soup With lemongrass (Main Course)
4. Thai tapioca pearl with sweet coconut milk (Dessert)
Oppure: cena ad un ristorante indiano, seguito da irish pub insieme a gente di tutte le età e lavori mai sentiti (Food designer? Airline tester?) O, ancora, a ballare in locale gay con spettacolo di drag queen delle Filippine. Le possibilità sono praticamente illimitate e qualunque attività non supera i 5 euro. Mi trasferisco qui! 
Scherzo, sono solo esaltato, in realtà KL NON è il massimo secondo molti: mancano le spiagge, piove spesso, è "troppo cara", è caotica, sporca (secondo degli standard a cui non sono più abituato, ah ah!) quindi il mio entusiasmo è solo dettato dalla mia mancanza di esperienza... e dall'INDIA! Come previsto il delirio di Delhi & co. mi ha spianato la strada... non troverò NIENTE di peggio! Mi sa che mi "toccherà" viaggiare ancora! Incredibilmente c'è di meglio! Intanto mi godo la vita qui...! Che pacchia! (Ed insisto col salutismo... eh eh!)

Kuala Lumpur





Erano anni che non mi esaltavo guardando dal finestrino di un aereo, ma l'India ha voluto salutarmi con un panorama incredibile. La felice congiunzione di: posto accanto al finestrino GIUSTO (a destra, lontano dall'ala), orario giusto (siamo partiti alle 18:00), condizioni meteorologiche giuste... mi ha permesso di assistere al tramonto sulla panna montata di nuvole, dense e stirate... uniformi, compatte. Le parole e le foto non rendono giustizia quindi conserverò questa memoria come una perla rara... nonostante sia lo stesso spettacolo a cui assistono ogni giorno TUTTI i passeggeri serali sul lato giusto...! NON si può dire lo stesso dell'eclissi di luna, visto che la prossima sarà nel 2014, ed è stata una piacevole sorpresa! Quando il capitano ci ha invitato a "dare un'occhiata", metà dei passeggeri hanno bestemmiato (quelli a sinistra, eh eh!)...
Comunque... CIAO INDIA! Mi sembra incredibile siano già passate oltre 10 settimane. Mi sembra ancora più incredibile RICOMINCIARE DA CAPO! Sinceramente credo di avere accumulato un bagaglio di errori sufficientemente vasto e variegato da permettermi di muovermi in Malesia più agevolmente. MA sono già stato punito per la mia superbia in TANTI modi, quindi cercherò di essere più modesto possibile.
La politica-bagagli AirAsia (7kg) mi ha dato lo stimolo necessario per alleggerire il mio zaino, obiettivo che stavo posticipando indefinitamente a causa del mio eccessivo attaccamento alla Roba. Mi sono finalmente liberato del sacco a pelo, dei jeans di ricambio, di vario abbigliamento superfluo, dell'ingombrante beauty gay, e svariati accessori non fondamentali per un totale di 3 kg...! Ancora NON so se me ne pentirò, ma la differenza si fa sentire sulle spalle e nella manovrabilità, quindi per adesso sono più che soddisfatto.
(...)
Sono arrivato. Naturalmente questo posto è fichissimo! Sono senza parole. Sono qui da tre giorni e mi sembra di essere in paradiso. Il mio ospite è un consulente finanziario tedesco, abita al 35esimo piano di un grattacielo con megavista, piscina, palestra etc etc etc... il gruppo Couchsurfing di Kuala Lumpur è estremamente attivo, quindi sono molto occupato con cene, feste, incontri... adesso sto collassando ma aggiornerò quanto prima... nel frattempo posto qualche foto a caso prima di svenire. Ci sentiamo presto.



7 dicembre 2011

Partenza...

E' finita. La mia permanenza in India si è infine conclusa. Non vedo l'ora di tornarci, spero quanto prima, spero più a lungo, spero (ma non necessariamente) in compagnia! Non sprecherò fiumi di parole quindi dirò solo: “che spettacolo!”
Domani parto per la Malesia, di cui non so NIENTE.
Ho preso il mio ultimo treno indiano, diretto verso Trivandum, da dove prenderò l'aereo per Kuala Lumpur. Ho optato per l'ULTIMISSIMA classe: 3 euro per oltre mille chilometri. A bordo del "general compartment", sconsigliato da tutti, Indiani compresi! Nessuna prenotazione, posti liberi, anarchia totale, sovraffollamento... per circa 21 ore. Non male. Sinceramente pensavo peggio. Certo, dormire è praticamente impossibile, stare in piedi per ore è la norma, il bagno è praticamente inutilizzabile e lasciare incustodito lo zaino equivale (presumibilmente) a perderlo per sempre... ma l'esperienza ne vale la pena! La gente è stipata in ogni angolo, dorme sotto i sedili, negli spazi dei bagagli, si stendono gli uni sugli altri... non faccio complimenti e mi butto nel mucchio. Ormai ho imparato che il concetto di "spazio personale" qua non esiste, e rotolo in un anfratto sotto una panca a fare compagnia a quello che da noi chiameremmo "barbone"... molto presto i crampi muscolari mi accartocciano come una foglia secca, ma riesco ad accumulare qualche ora di sonno. Al mio risveglio, qualche fermata dopo, scopro che il vagone affollato è diventato un vagone STRARIPANTE di individui. Non mi stupisco troppo, ma mi rendo conto che non posso più spostarmi visto che non c'è (per davvero!) un centimetro di spazio libero. Fortunatamente col passare delle ore si verifica un pò di ricambio di gregge umano che mi permette di conquistare, centimetro dopo centimetro, un posto accanto al finestrino. Alle   8 di mattina, dopo 11 ore, mi sono acclimatato, ho fatto amicizia e sono finalmente comodo. Ma mancano altre 10 ore. Leggo, scrivo, guardo il panorama, mangio... insomma, me la godo anche sul peggior treno del mondo. Ah ah!
Un'altra esperienza interessante che mi ha ricordato com'è la VERA India, così diversa da Goa... che mi aveva naturalmente preso in ostaggio: avevo continuato a rinnovare la prenotazione nell'ostello sulla spiaggia ad oltranza. Ne avevo bisogno e me lo sono meritato: le settimane precedenti hanno messo a dura prova corpo e spirito MA sono riuscito ad evitare l'ospedale, potenziali tragedie di qualsiasi tipo, non sforare il mio budget, divertirmi, imparare un pò di tutto etc etc... un inizio incoraggiante per questa avventura a giro per il mondo...
Ho autocelebrato le mie vittorie concedendomi una pausa dal mio rampante salutismo e mi sono regalato cocktail con ombrellino e fritture miste all'ombra delle palme, servito da Indiani occidentalizzati e servizievoli, in compagnia di intrepidi viaggiatori con i quali condividere esperienze al confine della realtà, allietati dal morbido profumo di charas, fumato in continuazione.
Sinceramente non ho imparato niente dal sollazzo tra le palme, un intrattenimento occidentale esportato su una spiaggia che importa occidentali... se non che TUTTI i turisti in procinto di terminare la propria permanenza in India si ritrovano a Goa per sgombrare il cervello dai disagi dell'ultima settimana/mese/anno di privazioni. Nessuno ce la fa più a spostarsi costantemente, litigare con il caldo e con gli Indiani, essere confinato in spazi ristretti e aria mefitica... e finiscono per "fare un salto a Goa"... per poi spenderci il resto della vacanza. Non ci sono alternative al relax. Le opzioni sono: dormire, mangiare, bere, ballare, leggere, socializzare, prendere il sole, nuotare, sport acquatici. E' giusto così. Va bene. Siamo tutti d'accordo: ci lega una palpabile complicità mentre giustifichiamo la nostra presenza sulla spiaggia a non fare niente! Non mi dilungherò nella descrizione di Goa in quanto trattasi di una imitazione di un qualsiasi resort sulla spiaggia... solo MOLTO più economico e un po' raffazzonato. Ma è comunque un paradiso... che mi ha stancato! E' giunto il momento di continuare a salpare verso nuove avventure casuali. Vi farò sapere che succede da queste parti quanto prima.

30 novembre 2011

Goa

Allegria! Sono "rinsavito"! Troppa spiritualità PUO' fare male!
Quindi... mare! Sole, spiagge e palme!
Sono ad Anjuna, la spiaggia più “giovane” di Goa, dove la concentrazione di turisti occidentali al di sotto dei 30 anni ha finalmente raggiunto un'apice QUASI fastidioso... ma trovo il cambiamento opportuno e meritato: avevo bisogno di tornare alla realtà!


Ho un nuovo programma per la giornata... sempre incentrato sulla meditazione, vivere il presente, cercare se stesso... solo in... modo diverso (come prevedibile)!
Sveglia presto, doccia... poi cammino verso zone incontaminate, lontano dai turisti, alla ricerca di ambienti vergini... gambe incrociate sulla spiaggia, musica soft, meditazione e un po' di yoga per svegliare il corpo. 



Condisco la sveglia con un cannino leggero*... Segue corsa nella natura con musica Trance/Goa a tutto volume (!): scalo colline, mi bagno sulla spiaggia, salto tra gli scogli, mi destreggio tra i palmeti, mi perdo nella foresta... Mi infango ben oltre il mio livello di comfort medio, sudo come un cinghiale, mi sporco come una vacca indù... ma svuoto la mente finchè non mi manca il respiro. Mi siedo all'ombra di una palma, e pianifico la giornata. Mi faccio consigliare da internet un posto dove fare colazione  e torno alla civiltà, che mi accoglie con succhi mango e papaya, latte di cocco e varie delicatezze che mi restituiscono le forze... sono pronto per COMINCIARE la giornata.

Passeggio tra le stradine ombrose in cerca di compagnia, facilissima da trovare, e passo il tempo in compagnia di Russi, Svedesi, Inglesi etc etc etc, pranziamo insieme, facciamo un salto in spiaggia, vaghiamo alla ricerca di posti interessanti... insomma giornate tranquille, all'insegna del relax e della buona cucina... seguite da serate a ballare in discoteca o sulla spiaggia... sembra di essere a Rimini, ma con una spesa giornaliera inferiore ai 10 euro! Penso proprio che finirò la mia permanenza in India qua, a Goa...  prossima tappa: MALESIA!

*Ebbene sì, sto fumando... ma sono giunto mio malgrado alla conclusione che... se non voglio "sprecare" Goa, devo vivere l'esperienza nel modo più appropriato. Valuterò a posteriori se è stata una buona idea...!

23 novembre 2011

Ritiro spirituale


"Fanetti: presente".


Non siamo a scuola, non stiamo facendo l'appello... è come mi sento.
Va bene, non voglio impelagarmi in deliri pseudo-metafisici, nè perdermi in discorsi spiritualoidi... ma comincio ad intravedere un senso in tutto questo. Questa full-immersion libera da preconcetti sta dando suoi frutti... il mio studio TEORICO della materia mi ha permesso di avvicinarmi a concetti altrimenti lontani dalla mia quotidianità... ma la PRATICA è un'altra cosa. Ho avuto precedenti esperienze superficiali con yoga e meditazione... sempre vanificate da contesti dove l'applicazione di un modus vivendi così diametralmente opposto dalle mie abitudini mi riportava al punto di partenza. Come un seme... per dare i suoi frutti non può essere continuamente dissotterrato per "vedere a che punto è"... bisogna insistere.
Sto insistendo. Ci vuole tempo. Sopratutto ad uno come me, che NON segue la via più breve, ma si perde in distrazioni quali... "la vita vera"! Ancora non sono pronto ad abbandonare definitivamente la mia zavorra culturale e ritirarmi tra i monti alla ricerca del Divino, ma capisco QUANTO questa strada abbia senso e QUANTO tutto il resto sia una "perdita di tempo". Dipende dai punti di vista.
In realtà stiamo tutti quanti impegnati in questa ricerca, ma i concetti sfumano facilmente quando gli approcci sono così soggettivi. Ognuno crea il proprio percorso, costruendosi un Significato personale, inseguendo la Verità... qualcuno prega il proprio Dio, qualcuno medita, qualcuno accumula denaro, qualcuno lo spende, qualcuno coltiva la propria salute, qualcuno la consuma... qualcuno dedica la propria vita agli altri, o allo studio, o semplicemente a sè stesso. Incredibilmente NESSUNO ha più ragione degli altri... finché è convinto della propria strada, la percorre ed è soddisfatto. 
Le nostre scelte sono così condizionate dal nostro habitat che difficilmente due persone hanno la stessa visione del mondo. La LINGUA stessa influenza il nostro modo di pensare, limitando il nostro intelletto al vocabolario che usiamo tutti i giorni. Interi concetti filosofici sono inafferrabili, confinati in parole intraducibili, alfabeti visivamente espressivi, grammatiche improbabili. Le diverse religioni risentono dell'influsso culturale... alcune dogmatiche e severe, altre metaforiche ed aperte ad interpretazione. La geografia, il clima plasmano i popoli e le loro abitudini, i loro costumi... e all'interno di un gruppo tutti condividono lo stesso pensiero... o vengono emarginati. Antropologicamente parlando è giusto che sia così: la coesione rinforza tradizioni che hanno origine per motivi pratici, anche se le motivazioni si sono perse attraverso le generazioni. Sto divagando, ma ci sarebbe da parlare per ore. Sorvoliamo.
Sono tra i monti di Kodaikanal, in un ashram (ritiro spirituale, l'equivalente di un nostro monastero)...  dove sto purificando il corpo e la mente. L'esperienza NON mi sta risultando troppo brusca grazie alla mia permanenza ad Auroville,,, dove ho dedicato ogni giorno alla meditazione seguendo i miei ritmi, introducendo questa pratica nella mia vita. Avevo a disposizione la foresta, l'ispirazione, ma sopratutto il Matrimandir, un colossale edificio sferico, dorato, circondato da un 12 stanze "tematiche" (Progresso, Armonia, Coscienza etc). Uno spazio dedicato alla concentrazione, alla crescita personale, ad accesso controllato e limitato (ingresso solo con prenotazione... niente turisti...) Un'ottima esperienza introduttiva, che mi ha permesso di scivolare delicatamente in quest'altra esperienza senza traumi eccessivi.


Adesso sono sul tetto dell'ashram, ed il panorama intorno a me cambia rapidamente, assecondando i capricci meteorologici tipici della zona. Dita di nebbia lambiscono mollemente le verdi montagne, rotolando pigramente verso valle, per svanire in un diafano sbuffo illuminato dal sole che appare e scompare, spennellando gli alberi con colori diversi a seconda dell'orario. A volte nuvole densissime circondano l'area, rendendo l'ambiente argenteo, onirico, mentre la coltre plumbea avvolge tutto sfocando le figure... non si vede niente e sembra di guardare direttamente all'interno del proprio cervello. Siamo lontani dal caos cittadino e sorseggio la noiosa quiete tipica della campagna... gli altri ospiti stanno scrivendo a loro volta... incoraggiati dal Maestro che invita tutti a tenere un diario, "pratico strumento di crescita"... qualcuno legge, qualcuno passeggia. Siamo solo sei ragazzi, il Maestro (americano, laureato in psicologia) e l'esperta di cucina (indiana, ex-direttrice di una clinica ayurvedica). La compagnia è ottimale (niente Indiani logorroici!): un Sudafricano, una Svedese, un'Irlandese, una Tedesca, un'Inglese. Tutti giovani, non eccessivamente spirituali... semplicemente studenti della Vita, come me. Ribadisco, compagnia ottimale.
Programma quotidiano:
06:00 Sveglia
06:30 The
07:00 Yoga, meditazione
08:30 Colazione
09:00 Tempo libero (camminare, leggere, scrivere, conversare)
10:30 Yoga, meditazione
12:00 Lezione cucina ayurvedica e preparazione pranzo
13:30 Pranzo
14:00 Tempo libero
15:30 Yoga, meditazione
17:00 The, lezione cucina ayurvedica e preparazione cena
19:00 Cena
20:00 Meditazione, pranayama
21:00 A letto...
Il programma è più lineare di quanto possa sembrare, in quanto segue un filo logico organico attraverso la giornata e la settimana: ogni sessione di yoga ha una funzione diversa, (risvegliare l'energia... rinforzare il fisico, migliorare la postura... favorire la digestione... acquisire consapevolezza... sincronizzare corpo, mente, respiro etc etc...)
I pasti sono costruiti intorno a principi precisi, studiati per essere sani, nutrienti, espellere le tossine, ripristinare i vari equilibri, il the è "speciale", il latte è "speciale"... anche l'acqua è "speciale". Il tutto è condito da spiegazioni SCIENTIFICHE (...che credete, poi controllerò su wikipedia!), lezioni, scambi di opinioni, impressioni...
Nel complesso non mi sono MAI sentito così in salute, completo, "presente".
La meditazione è uno strumento potente, che diventa efficace solo con la costanza... in pratica si tratta di addestrare la mente, diventare padrone dei propri pensieri, invece di essere in balia delle onde nel mare della nostra coscienza... focalizzare l'attenzione su qualcosa: un mantra, il proprio respiro, un'immagine, una proiezione mentale... (i veri PRO non hanno bisogno di artifici, spengono il cervello, trovano la pace, e danzano con Dio...). Questa disciplina mentale ha molteplici risultati:

1) arrestare il caos emotivo che domina i nostri pensieri permettendoci di "vedere" più chiaramente (per osservare il riflesso della luna in una ciotola dobbiamo aspettare che l'acqua si plachi...);
2) portare la mente in una disposizione favorevole per entrare in contatto con l'Universo, la Natura, l'Energia, le Vibrazioni, o qualsiasi altro nome vogliamo dare a Dio;
3) allenarci a vivere nel presente, godendo del "qui ed ora" che scivola via ogni momento, sommerso da inutili preoccupazioni...
4) più semplicemente, (per chi ancora non è impazzito come me): la scienza della "pace indipendente da ausili esterni": chi è GIA sereno e non è "alla ricerca" non ne ha bisogno! Alla maggior parte basta una serata in compagnia, un paio di scarpe nuove, il Grande Fratello, la musica a tutto volume, il proprio lavoro, un Padre Nostro, un gelato, il cielo stellato, correre, il sesso, una canna, un buon libro...
La meditazione vuole essere lo strumento definitivo, ateo, universale che ci dona la pace e la verità. Ci sono numerose alternative, più immediate, ma non altrettanto promettenti: a differenza della droga, che perde efficacia con l'uso ripetuto, i benefici delle pratiche spirituali seguono una curva esponenziale...

In realtà lo Yoga è una filosofia completa, molto pratica, niente di trascendentale... si parla di ottimizzare la vita, equilibrare ogni aspetto della nostra esistenza: mens sana in corpore sano. Prendersi cura del proprio corpo, cervello, anima, emozioni... attraverso l'alimentazione corretta, l'introspezione, lo studio, l'allenamento, lo "stretching" che serve a tonificare il fisico sviluppando consapevolezza dei propri muscoli, articolazioni, sincronizzando movimenti, respiro, pensiero, incanalando le energie. Ha senso!
Il mio diario filosofico-spirituale intanto sta acquistando volume, e spero di poter trovare il tempo di plasmarlo in qualcosa di uniforme, lineare, completo... ma sopratutto SENSATO. Per ora ha la forma di un flusso di pensieri sconnessi che vagano tra biologia ed evoluzione, coscienza e libero arbitrio, sociologia e politica, senso della vita e meccanica quantistica, religioni comparate e scienze cognitive... riassumendo: un vanisoliloquio pretenzioso ed inconcludente. Ma ci sono modi peggiori di sprecare le ore quindi non mi vergogno troppo. Dipingere con le idee è un passatempo stimolante, e quantomeno non fa ingrassare. Inoltre devo riversare da qualche parte l'overdose di pensieri che il mio cervello elabora in tutto questo tempo libero!







La prossima tappa sarà Goa, dove potenzialmente la mia purificazione sarà spazzata via... o forse integrerò la spiritualità con la vita mondana? O, molto più probabilmente succederà semplicemente qualcosa di imprevedibile che scombinerà qualsiasi mia aspettativa...

Cercherò di applicare i recenti insegnamenti in scenari MENO favorevoli. TROPPO facile raggiungere la pace dei sensi ed il benessere in un ambiente privo di stimoli e distrazioni! Lo scopo è riuscire a divertirsi VERAMENTE, nel "mondo reale" rinunciando alle tentazioni SENZA sacrifici... non ho intenzione di sopprimere istinti sopiti, nè rinnegare la mia natura, o mentire a me stesso... voglio, semplicemente, VIVERE! (Sembra facile...!)

18 novembre 2011

Auroville



Bon. Da dove comincio. Sono ad Auroville, una città sperimentale in via di sviluppo... un progetto concreto in mezzo a tutti i fiumi di parole che si sprecano nelle bocche di giovani sognatori che vogliono cambiare il mondo. Qui si cerca di mettere in pratica tutte le teorie che riempiono i discorsi degli attivisti di mezzo mondo. Una città basata su valori semplici, ma essenziali. Ecologia, educazione, spiritualità, fratellanza, libertà... insomma le solite cose, ma qui cercano di essere CONCRETI.
Nel mondo ci sono innumerevoli comunità, cooperative, gruppi organizzati di individui che inseguono lo stesso sogno... ma falliscono miseramente, ghettizzandosi dalla società, proclamando un'inesistente futuro migliore confinato al mero autocompiacimento: una fuga da una società che non li rispecchia, verso una soluzione effimera che non permette alcun tipo di crescita collettiva, ma solo un isolamento che celebra la propria diversità attraverso la rinuncia ad un mondo i cui valori non vengono condivisi. Intanto "il mondo" giustamente se ne frega, insiste con i PROPRI valori consumistici, materialisti... mentre i pochi (s)fortunati che hanno capito "ciò che è giusto" alimentano il proprio ego in proporzione al sacrificio che sono disposti a fare per cambiare le cose. Qualcuno pianta un orto, partecipa a vari GAS, diventa vegetariano, installa un pannello solare, boicotta McDonald... la maggior parte si LAMENTA, manifesta il proprio disappunto organizzando bivacchi socialmente legittimati chiamati rispettivamente "sciopero", "manifestazione", "occupazione"... intraprende interessanti discussioni filosofiche con i propri simili per assecondare desideri di appartenenza ed emulazione, con la vaga convinzione di stare facendo la propria parte e la vacua giustificazione che "questo è il massimo che posso fare". Intanto NON è disposto a sacrificare la propria libertà (di spostamento, prediligendo auto/moto a mezzi pubblici); di espressione (rimpolpando il guardaroba a seconda dell'umore); e così via. Evitare di mangiare da McDonald, non vuol dire "boicottare una multinazionale": vuol dire fare bella figura con i propri amici sottraendo 5€ ad una compagnia che fattura miliardi sugli abitudinari.
Sia chiaro, IO, personalmente, ancora, non sto facendo niente di costruttivo in tal senso, se non cercare di crescere come individuo... per essere in grado di dare, in futuro, un apporto nella costruzione di una società migliore (prego notare come ANCHE IO cerchi di giustificare le mie azioni per placare la mia coscienza... cadendo vittima di razionalizzazione, dissonanze cognitive di vario tipo e divertenti bias di conferma).
Ma almeno non mi lamento, e credo VERAMENTE di essere nel migliore dei mondi possibili: considerando l'evoluzione umana nel suo complesso, siamo in piena adolescenza: guerre, povertà, inquinamento, sono tasselli importanti, nonché stadi fisiologici che siamo costretti ad affrontare per renderci conto tutti insieme dove, come, quanto stiamo sbagliando.
Comunque... sto divagando!

Auroville è un'ispirazione. Un buon inizio. Un "qualcosa" che, come un placebo, anche se non serve a nulla, almeno non fa male. Prima di arrivare avevo grandi aspettative, che naturalmente sono state deluse. Solo dopo una permanenza più lunga mi sono dovuto ricredere, apprezzando lo sforzo di questa gente che viene da tutto il mondo. Eroi. Non ho altre parole per definire il sacrificio di questa persone che stanno costruendo dal niente un sogno. Molti sono professionisti: ingegneri, architetti, ricercatori, insegnanti... non sono i classici figli dei fiori, sono alla ricerca di uno spazio dove esprimere liberamente le proprie idee, lontani dai vincoli burocratici ed economici dei loro paesi d'origine. Cercano di dirigere i propri sforzi in una direzione, un esperimento sociale senza alcuna certezza di successo. E' veramente un esperimento. Provano, riprovano... la maggior parte di loro moriranno senza vedere questo sogno realizzato, contenti di essere stati pionieri di questo esempio per l'umanità. Ancora non ci siamo, ma intanto vanno avanti. Costruiscono, cercando di rimanere in armonia con la natura... energia solare, acqua piovana, una comunità sostenibile...
Quando sono arrivato qui mi sono ritrovato in una "foresta organizzata"... organizzata male! Una specie di campeggio gigante con strutture più o meno efficienti sparse intorno ad un tempio dorato. Solo più tardi mi sono reso conto che questo è solo uno dei tanti di passaggi intermedi necessari per costruire una città verde, integrata con la natura. Non è facile, ci vogliono soldi, manodopera, competenze, coordinazione... ma FORSE ce la possono fare. Se ne riparla tra qualche decina d'anni...

Riguardo la mia permanenza... la città è costellata di complessi per la ricezione turistica la cui qualità oscilla tra "capanne nel bosco" e "resort ayurvedico sulla spiaggia". La clientela oscilla di conseguenza tra "punkabbestia che viaggia a piedi nudi" e "vecchina con l'alzeheimer che si fa massaggiare". Ho optato per due soluzioni intermedie. Tutte le strutture sono comunque immerse nel verde, costruite nel rispetto delle più moderne esigenze energetiche, ad impatto zero, ed estremamente amichevoli.
Le prime notti ho potuto usufruire di acqua calda, stanza privata, lavanderia, bicicletta, colazione, pranzo e cena alla modica cifra di 9 euro al giorno. Ambiente decisamente interessante. Tutti gli ospiti hanno dimestichezza con la spiritualità, ma hanno approcci molto diversi tra loro. Qualcuno, naturalmente, è semplicemente pazzo.
E' estremamente stimolante partecipare a discussioni sull'Universo Divino, visto attraverso gli occhi di persone di tutto il mondo, di tutte le età, professioni... ayurveda, biologia, meditazione, anima, yoga, coscienza, evoluzione, massaggi, religione... si fondono in conversazioni interminabili dove nessuno avrà mai ragione, ma tutti hanno argomentazioni "validissime", letture consigliate, testi sacri, guru preferiti... io ascolto. A volte intervengo ma sono troppo razionale per raccogliere consensi. Gli altri "vedono", "sentono", "percepiscono"... io continuo a tessere una trama concettuale sempre più intricata (ma semplice e sintetica allo stesso tempo), aiutato anche dalla mia lenta introduzione al mondo della meditazione (quotidiana) e letture che sconfinano nel new age di pessima qualità... il mondo spirituale non ha confini ben definiti ma sto imparando a distinguere le puttanate dalla Verità Suprema. Almeno mi impegno!
La seconda sistemazione mi ha riportato un pò alla realtà... compagnia più giovane e spensierata, ancora legata ai piaceri materiali... qui le conversazioni sono più realistiche, molti stanno "cercando qualcosa", ma molti altri stanno solo cazzeggiando, lamentano la scarsità di sostanze psicotrope e non hanno paura a sostenere che "questi ci sono RIMASTI!". In effetti la città non offre tante attrazioni, a parte numerosi seminari o corsi. Qualcuno si annoia, qualcuno si sente a casa, qualcuno sperimenta.
Io ho approfondito la mia indagine interiore... il cammino ormai da tempo intrapreso verso una più profonda consapevolezza di me stesso e dell'universo e la costruzione di un Fanetti più evoluto ha subìto una decisa impennata... ma ne parlerò tra qualche settimana, quando uscirò dall'ashram in cui mi isolerò per una seduta intensiva di meditazione, yoga, ayurveda, studio, nel silenzio delle verdi montagne di Kodaikanal, e potrò trarre conclusioni più precise.
Il ritiro monastico mi farà bene, considerando che presto mi sposterò verso Goa, famosa per i rave al chiaro di luna sulla spiaggia, conditi da musica trance, droghe e promisquità sessuale.
Ancora una volta, si vedrà.

8 novembre 2011

Couchsurfing...

L'ultima volta che ho aggiornato questo spazio delirante chiamato blog mi beavo della tranquilla introspezione offerta dalla quotidianità, che mi AVEVA permesso di riportare i miei neurorecettori a livelli di relativa quiete. Inserire la variabile Couchsurfing ha naturalmente vanificato ogni sforzo, regalandomi il caos necessario per una nuova puntata della mia nuova vita. TROPPA vita tutta insieme! Questa città riassume tutta l'India e le sue famose contraddizioni: ho avuto modo di scoprire la Mumbai benestante, che conduce una vita mondana sfrenata e materialista!
Offrire ospitalità gratuita presuppone un livello di benessere superiore al 95% della popolazione locale, quindi l'utente CS medio ha un'istruzione universitaria, lavora nel cinema, nel mondo dello spettacolo, ha un background culturale da salotto borghese de la Dolce Vita... ma allo stesso tempo vive a stretto contatto con la miseria più fetida ed invadente, lamenta la mancanza di acqua o corrente (rara, dipende dalle zone), convive con inquinamento acustico, olfattivo, e quant'altro.
Il primo giorno a casa di David è stato... perfetto! Si da il caso che sia la versione indiana del Fanetti couchsurfer: disponibilità illimitata di alcol, cibo, asciugamani, bucato... è totalmente al mio servizio SENZA essere ossessivo, il che è un compromesso decisamente raro. Casa spaziosa, internet lento ma efficiente, quartiere dalla vita mondana per ricchi figli di papà e attori famosi, con centri commerciali, ristoranti sfiziosi, locali alla moda. TUTTI parlano un inglese superiore alla media visto che, immotivatamente lo usano tra di loro, qualcuno anche in famiglia... sono socievoli e QUASI normali (ribadisco: siamo in India)...
David è venuto a prendermi all'hotel, e da quel momento non ho più tirato fuori una rupia. Arrivati a casa mi ha presentato Gita, una Lettone che sta ospitando da qualche giorno e che si sta spostando SOLO tramite CS. Ha ammesso che questo è l'ospite migliore della sua vita (il mio solito culo!). Ci ha portato a mangiare e bere nei posti più moderni, non ci ha fatto pagare, siamo tornati a casa e abbiamo fatto le 5:00 scambiandoci differenti esperienze o visioni del mondo... è incredibile cosa esce fuori mischiando India, Lettonia, Italia... scopriamo di avere amici in comune a Riga: mi hanno ospitato anni fa... il mondo è piccolissimo!!! David è cristiano e ha studiato alla Don Bosco (ah ah... i Salesiani a MUMBAI... mapperfavore!) Mi vengono offerte duemila sigarette che rifiuto con orgoglio. Vengo infamato tantissimo. Infine collassiamo.
(...)
Sveglia alle 13:00, come ai vecchi tempi... la vita di noi ggiovani, che nostalgia! Passiamo il pomeriggio a fare shopping per Gita che ha bisogno di abiti "decenti": siamo invitati al matrimonio del fratello dell'amico del figlio del suo datore di lavoro (o qualcosa del genere...). Ancora una volta non paghiamo un tubino e mi chiedo seriamente quanto guadagni questo tizio. Ci porta in discoteca e l'ingresso costa quanto lo stipendio di un tassista... siamo nel "locale più esclusivo di tutta Mumbai". Mi piace pensare che ci prenda per il culo, ma mi viene confermato il giorno dopo al CS meeting: tutti conoscono il SUTRA, dove è normale incontrare gente famosa che si rilassa "dopo una stressante giornata sul set"...
Personalmente ho trovato il posto esaltante, e finalmente il mio studio delle coreografie locali mi è tornato utile... per trovare un lavoro! Scherzo, ho rifiutato, consigliato dal mio ospite. E' vero: non è raro venire ingaggiati come comparse nei film di Bollywood se si ha un aspetto occidentale e si ha un pò di tempo da perdere, ma non ne vale la pena: le giornate sono VERAMENTE lunghe, la paga ridicola (per i maschi), e qualsiasi tipo di foto non ammessa. Sarà per la prossima volta... inoltre ho già in programma il CS meeting, il matrimonio, le lezioni di cucina indiana, il biglietto del treno... la mia carriera dovrà aspettare! Quindi mi dedico alle danze e ai miei amici gay che mi offrono speranzosi da bere (pratica collaudata in Svezia, dove qualsiasi alcolico costa un occhio e la prostituzione sociale non è un fenomeno esclusivamente femminile). Torniamo a casa ad un orario improponibile.
(...)
La sveglia è un trauma. Sono l'unico disposto ad alzarsi per partecipare all'incontro CS trovato su internet. E' stato organizzato da una coppia pazza che ha deciso di festeggiare il compleanno di uno dei figli con decine di sconosciuti... sono Polacchi e viaggiano senza meta... hanno scelto un parco a caso come punto di ritrovo a Mumbai, scoprendo poi che è proprietà privata. Ci stavano per arrestare tutti.
Metà degli Indiani CS ha "conoscenze" e alla fine i problemi vengono risolti, ma optiamo per spostarci in massa ad un cafè... scialo collettivo e poi festa in spiaggia, dove scambiamo le nostre esperienze su Couchsurfing. Quando viene fuori che ho ospitato oltre 200 persone e ne ho visitate una ventina la gente impazzisce...! (La maggior parte di loro è membro solo perchè fa fico... si ritrovano tra di loro e ospitano ogni tanto, ma hanno altro da fare... come scopro il giorno dopo sui giornali di gossip dove riconosco qualche faccia) Tutti insistono per offrirmi da bere o portarmi nei posti più esclusivi... ma ho in programma il matrimonio e devo scappare. Finisco per accettare il passaggio di un artista/cantante/boh che va nella stessa direzione e mi offre un chai in un locale naturalmente fichissimo... accanto al nostro tavolo un simil-santone seminudo con barba e capelli incolti suona un flauto traverso di bambù lungo due metri dandosi il tempo con un iPad (!) e casse wireless (!!)... (il giorno dopo riconosco anche lui su una rivista...!!!)
Raggiungo il matrimonio distrutto, stanco e affamato e mi divoro qualche chilo di chaat vari... non prevedendo che il giorno dopo avrei fatto il bis al corso. Non ho mai mangiato così tanto. Ma che fai, butti via il cibo? Tre giorni intensi in cucina... riso, pollo, pane, roba fritta a go-go, ripieni di tutti i tipi, condimenti speziati, marinature complesse... adesso SO quello che mangio! Ma, naturalmente non so prepararlo... dove li trovo gli ingredienti?!? Se ne riparla quando torno a Firenze... intanto mi sono fatto un'idea di QUANTO lavoro c'è dietro ad ogni piatto, e capisco PERCHE' sia fondamentale avere una brava moglie... praticamente non fa altro che preparare da mangiare. Ho passato le ORE dietro ai milioni di passaggi che si frappongono tra la preparazione degli ingredienti, le diverse cotture, strani strumenti del mestiere... ottime giornate, seguite da intense serate in compagnia di allegri ricconi.
Ma adesso basta... giovedì partirò di nuovo, via dagli agi della civiltà, verso il silenzio della mente e la pace spirituale. Mi ritiro, presumibilmente, in aree dove la meditazione sarà la mia migliore amica; ma ormai ho imparato che non ha senso pianificare niente, quindi si vedrà.

3 novembre 2011

Mumbai

Questo post è rivolto più a me stesso che al resto del mondo, in quanto si tratta solo di una manifestazione di autocompiacimento, un riepilogo della situazione, e un tentativo di rinforzo dell'abitudine di tenere un diario.
Sono finalmente a Mumbai, e mi sembra il posto perfetto dove passare i veri mesi. Non mi sarà possibile a causa della scadenza del visto e dei miei doveri di turista che mi impongono di spostarmi relativamente spesso. Ma per adesso sono più che soddisfatto.
Mi sono sistemato in un dormitorio con 10 letti che supera ampliamente qualsiasi aspettativa.
Le sue caratteristiche che lo rendono UNICO nel suo genere sono:
abbondante acqua calda 24 ore al giorno; pulizia; cortesia del personale. Condivido la stanza con un Indiano simpatico ed intelligente, dall'inglese impeccabile... è frivolo e brioso, ma non invadente: rende la mia permanenza in questo posto molto piacevole. In genere ceniamo insieme, il che mi è molto utile al ristorante: lui sa quali piatti abbinare e COSA sono... risparmiandomi la fatica di cercare su internet tutto il menu... faccio scegliere tutto a lui e poi mettiamo tutto in mezzo. Spendiamo sempre troppo (massimo 3€, eh eh)... ma ne vale la pena!
L'ultima settimana è stata piacevolissima: mi sono iscritto alla biblioteca, ad un corso di cucina indiana, ho contattato Couchsurfers nella zona e ho consolidato una routine salutista e culturalmente stimolante.
La mia giornata tipo inizia presto, a prescindere dall'orario in cui vado a dormire: a Mumbai la temperatura supera i 30 gradi... ed uscire a fare le passeggiate a mezzogiorno mi ucciderebbe. Faccio colazione per strada: so dove andare e quanto spendere, e mi sposto per comporre un pasto equilibrato... in realtà mi sposto tutto il giorno: camminare costantemente mi permette di sviluppare senso d'orientamento in questa città ENORME, compensando l'apporto calorico derivato dai frequentissimi mini-pasti che mi concedo per sperimentare il più possibile, parlare con più gente possibile, variare la dieta il più possibile... quindi cammino e mangio tutto il giorno intervallando attività culturali, quali musei, attrazioni turistiche, socializzazione. E leggo tantissimo: giornali (italiani, indiani ed internazionali), saggi (fisica, economia, tecnologia, guide turistiche, antropologia), letteratura (indiana e non), testi sacri (Bhagavad Gita o roba spirituale orientale in genere). La biblioteca mi sta facendo risparmiare tempo e soldi, visto che precedentemente ero costretto a cercare per ore librerie decenti, con libri decenti... che poi finivano per essere abbandonati (e qui non legge nessuno!). Sto continuando a perfezionare la mia giornata-tipo, e cerco di adattarla alle diverse circostanze.
La mattina mi preparo un itinerario e mi prefiggo degli obiettivi. La sera sfrutto internet per consolidare le cose che ho imparato e trarre delle conclusioni intelligenti... che cerco di catalogare in una specie di diario filosofico privato che dovrebbe riassumere la mia visione del mondo (in evoluzione...). Nel mezzo: tutto il resto. Quando non ho voglia di seguire un itinerario preciso, mi metto a vagare senza meta per ore, quando sono stufo controllo sul gps cosa c'è vicino di interessante o mi faccio indicare la strada di casa o della stazione più vicina. Più volte finisco negli slum, ma ormai non ci faccio più caso. Mi viene da ridere ripensando allo shock che ho affrontato al mio arrivo in India, che stride con l'indifferenza provata adesso per un ambiente che mi risulta familiare. Agli angoli delle strade chiedo con confidenza bombe intestinali quali pani puri, o vada pav... mastico meetha paan, intervallando il tutto con frutta fresca... insomma mi esalto da solo!
Prendo nota di ogni minima spesa, e a fine giornata e mi chiedo come sia possibile, ad esempio:
banana (3)
lassi (15)
chai (4)
acqua (15)
samosa (7)
mela (5)
thali (30)
paan (12)
giard botanico (10)
kokum juice (5)
cinema (100)
trasporto (6)
mega-cena (150)
TOTALE (362 = 5,50€)

Notare che senza attività frivole quali cinema o cena in compagnia, la giornata mi costa 1,70€. In genere cerco di risparmiare, ma più spesso che no mi concedo dei lussi quali la lavanderia 
o musei... Sono cambiate MOLTE cose da quando sono arrivato: il mio primo pranzo a Delhi mi è costato 663 rupie (che sono comunque solo 10€). Mumbai è la città più cara dell'India. Insomma, sto imparando. Quando, ancora una volta, la curva di apprendimento si affloscia irrimediabilmente... cambio le variabili, e ricomincio. Infatti domani lascio l'hotel e vado a stare da David... vediamo che succede.


30 ottobre 2011

Kashmir

Sono sul bus diretto verso Srinagar... e sono felice!
Non potrei chiedere di meglio. Ho un posto accanto al finestrino e un sedile reclinabile comodissimo (come sono cambiati i miei criteri di valutazione della "comodità",,,) dove le ore stanno passando velocissime: la prospettiva di avere una destinazione quasi mi disturba,,, ho fatto amicizia con dei ragazzi indiani NON FASTIDIOSI che mi hanno passato la loro musica... risparmiandomi la fatica di cercare decine di brani casuali come avevo intenzione di fare per aggiornare la mia playlist e staccarmi un pò dalla radio.
Il paesaggio intorno a me sta lentamente cambiando, abbandonando i deserti sabbiosi e le brulle pianure in favore di alberi verdi che forse contribuiscono a rendere l'aria più pulita (a Delhi talvolta, a mezzogiorno, senza nuvole, si intravede a malapena il sole tra la foschia inquinata del cielo).
Incrociamo con una frequenza preoccupante incidenti stradali gravissimi, grovigli di lamiere e corpi dilaniati ai margini della strada. Qui non siamo in città, e la guida spericolata di questa gente ha conseguenze fatali. Mi sa che questa notte sarà l'arco temporale in cui sarò più vicino al reale pericolo in questo viaggio, e, per quanto possibile, cercherò di evitare le autostrade in futuro. Cerco di distogliere l'attenzione dall'immagine del mio computer che mi apre in due lo stomaco a causa di un potenziale (non improbabile) tamponamento/ribaltamento, ma l'autista non contribuisce alla mia tranquillità, inchiodando ogni poco e tagliando la strada ad impotenti macchine che finiscono fuori strada strombazzando ad ogni curva. Questo stile di guida è la norma... non capisco come possa essere permesso, viste le conseguenze. A parte questo... mi sono armato di tanta acqua, tante patatine, tanti libri, tanti film... e sono a posto, non ho bisogno di altro.

Sono passate quasi 24 ore e, naturalmente, siamo in ritardo. Francamente non mi scoccia, ma poichè gli altri passeggeri sono pazzi, l'autista viene continuamente incitato a sorpassare e ad accelerare. Questa gente deve essere convinta che qualche forza sovrannaturale li protegga, visto che, lasciata l'autostrada, il rischio di morte è ancora più alto. Piove, il terreno è scivoloso, accidentato, pieno di curve e rasentiamo burroni a velocità che dubitavo un pullman scassato potesse raggiungere. Il percorso è costellato di avvertimenti del governo (simpatici cartelli ogni 20 metri ricordano che "if you rush you crash"... " don't be silly in the hilly"... cliccate sul link e fatevi due risate). Come se non bastassero i cartelli, continuiamo ad incrociare sulla carreggiata pullman squartati e auto palesemente precipitate sulla strada da chissà dove. Ora capisco perchè "è fortemente  sconsigliata la via terrestre per il Kashmir". Ci tengo a precisare che queste non sono carcasse abbandonate da mesi, ma incidenti freschi freschi, dove la gente è ancora impegnata a raccattare i cocci.

Penso che scrivere in pubblico non sia esattamente una buona idea, non vorrei essere scambiato per un giornalista. La presenza militare è sempre più marcata, E, viste le numerose "sparizioni"e rapimenti di occidentali, non vorrei dare un pretesto... naturalmente sono l'unico con la pelle chiara da ore e non passo certo inosservato.

(...)

Sono in questo posto da due giorni e, se non avessi deciso a priori di non dare libero sfogo alle emozioni negative, a questo punto avrei già smattato. La situazione è inaccettabile sotto ogni standard, ma, ancora una volta, trovo l'esperienza formativa, e INCREDIBILMENTE sono felice e soddisfatto. Mi era stata promessa una "sistemazione paradisiaca" sul lago, a bordo di una houseboat, cioè una barca arredata, completa di tutti i confort. Ancora una volta sono stato preparato da internet che ha precedentemente ridimensionato qualsiasi mia aspettativa, permettendomi di assorbire la frustrazione molto meglio. Arrivo al lago e vengono confermati gli avvertimenti di altri malcapitati: sono ostaggio di questa gente. Non ho modo di raggiungere la terraferma senza l'assistenza di una zattera. Sono quindi in balia della loro disponibilità e dei loro capricci.


La stanza è grande, pulita e ben arredata... ma "oggi non c'è corrente" nè acqua calda, il che si rivela un problema, visto che qua fa freddissimo e non c'è niente da fare. Mi ero fortunatamente rassegnato PRIMA di arrivare qui (per questo sono pieno di libri e di film) e faccio buon viso a cattivo gioco.


Incontro una coppia polacca, palesemente sconvolta dalla situazione. Sono qui da due giorni e mi spiegano disperati di aver speso una fortuna per un pacchetto organizzato comprato a Delhi che si è rivelato essere una truffa da tutti i punti di vista. Sono sinceramente divertito, e spiego loro che "siamo sulla stessa barca"... li invito a riderci sopra... ma hanno ragione. Ormai ho parlato con abbastanza turisti da rendermi conto che chiunque stia visitando l'India per la prima volta è stato, chi più, chi meno, truffato. Non tutti ne sono consapevoli, qualcuno ha addirittura speso migliaia di euro ed è soddisfatto. Io ormai mi sono rassegnato. Sarò un viaggiatore migliore il mese prossimo. Spero.

I proprietari della barca sono, naturalmente, stronzissimi. Spiegano che il trasporto a riva non è compreso nel prezzo. Io, tranquillissimo, dico loro che in tal caso passerò una settimana in camera a leggere, tanto la mia intenzione era rilassarmi e, visto che cena e colazione sono incluse (grazie DIO!), non ho bisogno di altro. Ci rimangono male in quanto ormai sono abituati a litigare con la gente e il mio comportamento li rende perplessi. Cercano di vendermi pacchetti-trekking, giri in barca, visite guidate... quando scoprono che ho già il biglietto aereo per abbandonare Srinagar quasi si mettono a piangere. (I polacchi naturalmente sono in trappola per sempre... ma non sono i soli: NESSUNO ha un biglietto per uscire dal Kashmir, tranne me. Benedico internet che mi ha avvisato del pericolo, ma non sarò tranquillo finchè non avrò raggiunto Mumbai...)
A differenza del turista medio, che a questo punto diventa aggressivo (peggiorando la propria situazione), io divento amichevole... anzi, stucchevole; loro si rassegnano e mi accompagnano a riva gratuitamente, così smetto di rompergli le palle tutto il giorno.
Facendo un giro per la città, naturalmente orribile, con posti di blocco ogni 100 metri, incontro una mia compagna di viaggio, Gabrielle, una tedesca 50enne conosciuta sul bus che mi prendeva per il culo per aver speso troppo. "Io ho speso la metà, e ho pagato solo al mio arrivo... si vede che ancora non sai viaggiare". Ci scambiamo le esperienze... e scopro che lei ha l'acqua calda, l'elettricità e tre pasti. NON le voglio dare soddisfazione, ma, sinceramente mi scoccia un pò. Passiamo la giornata insieme accompagnati dalla sua guida personale, compresa nel prezzo, che ci propone vari pacchetti-trekking, giri in barca, visite guidate... (vi ricorda qualcosa?) Rifiutiamo gentilmente. Il nostro nuovo amico perde prontamente interesse in noi e ci abbandona al nostro destino.
Passo la giornata con la Tedesca, che mi spiega "come funziona il mondo". La mia prima reazione sarebbe schiaffeggiarla, ma ascolto umile i suoi consigli, la ringrazio, e decidiamo di incontrarci il giorno seguente.

Il giorno dopo lei è sconvolta. Non c'è più acqua calda, nè elettricità, i suoi pasti sono decisamente peggiorati e la sua macchina fotografica "ha qualche problema". A questo punto le spiego "come funziona il mondo": se lei non acquista nessun pacchetto, i suoi ospiti non hanno alcun interesse nel trattarla con riguardo, quindi si può scordare tutti i confort con cui l'avevano illusa. Inoltre studio la sua macchina fotografica e mi rendo conto che, incredibilmente, NON è la sua, ma un'imitazione cinese che le è stata sostituita SULLA BARCA mentre era distratta (le hanno anche ripristinato le immagini quindi non se ne era accorta... un apparecchio da 800€ sostituito con un fermacarte che fa le foto a forma di Nikon). Ho goduto tantissimo.
Intanto io sono riuscito a fare amicizia con il mio proprietario, al quale ho "riparato il computer" (bastava premere ctrl+alt+canc), e adesso ceno insieme a tutta la famiglia... e, miracolosamente l'elettricità funziona di nuovo! Poichè i Polacchi sono scappati ho la casa tutta per me (i proprietari, saggiamente vivono su una barca adiacente dove la vita è più accettabile). La notte fa un pò freddino ma adesso ho una coperta elettrica. Ho a disposizione tutto l'appartamento, con salotto, sala pranzo, e libreria sufficientemente fornita per intrattenermi per una settimana. 

Se ignoro la buccia e penso alla banana non è poi così male. Dopo tre settimane di caldo, polvere, smog, indiani fastidiosi ed insistenti... una settimana di relax, con pasti inclusi, nessuna scocciatura, un pò di fresco ed aria pulita. Il potere della mente. Rende la vita più facile. Anche oggi sono felice.

Oggi ho avuto modo di constatare di persona l'inefficienza e la corruzione della polizia locale. Ho molto volentieri accompagnato la mia amica a sporgere denuncia, prevedendo un'interessante giornata. Gli agenti sono stati gentili e disponibili, ma, naturalmente, totalmente inutili. La situazione ha sfiorato la comicità più volte: 
"Forse  ha comprato una copia, ma non se ne è mai accorta..."
"Come fa ad essere sicura che questa è una copia?"
"Se questa macchina funziona, qual'è il problema?"
"Chi, di preciso, le ha rubato la macchina fotografica, e adesso dove è?"
"Perchè dovrebbe essere colpa del proprietario? Lei deve stare attenta alle sue cose!"
"Perchè spende così tanti soldi per una macchina fotografica?"
"Se vuole sporgere denuncia, non può lasciare l'India fino alla fine del processo (qualche mese/anno)"
...e così via...  abbiamo girato numerosi uffici, con l'unico risultato di essere infamati per le nostre pretese... evidentemente, secondo loro, solo un idiota:
1) si compra una macchina fotografica costosissima
2) viaggia per il mondo
3) si fida a lasciare le cose su una barca dove a bordo c'è SOLO la famiglia del proprietario
4) non ha prove dell'acquisto fatto 3 anni fa
5) si rivolge alla polizia
6) spera di riavere i soldi/ il maltolto
Io mi sono molto divertito, Gabrielle un pò meno. Anzi, era proprio incazzata. Benvenuta in India.

(...)

I giorni stanno passando, rapidi. Presto sarò, presumibilmente, a Mumbai. Mi sono rapidamente abituato all'impossibilità di lavarmi, ed il freddo non è più un problema eccessivo. Sto imparando l'"arte del perdono", esercitandola costantemente grazie all'assistenza dei miei pessimi ospiti. Sono palesemente un fastidio per loro e hanno smesso di considerarmi come un essere umano. La loro apparente amicizia è stato solo un flebile tentativo di riacquistare una parvenza di credibilità, sperando in qualche mancia o favore... adesso vengo semplicemente ignorato. L'attesa media per la colazione (che adesso consiste in the e una fetta di pane) oscilla tra le 2 e 3 ore. Per quanto riguarda la cena posso, fortunatamente, fare affidamento sul fatto che anche loro devono cenare. Ma l'orario è casuale: dipende dal ritorno del primogenito, senza il quale non si mangia. Lui ha la mia età ed è viziatissimo (viene imboccato dalla madre mentre smanetta al computer); torna quando gli pare. Io mi piazzo in cucina verso le 18:00 e aspetto gli eventi. Intanto leggo o guardo la tv. Ormai evito totalmente di andare in città... l'ultima volta ho dovuto attendere un'ora sulla sponda del lago aspettando che mi venissero a prendere, inoltre le esplosioni NON sono rare (sembra che i Pakistani lancino granate dalle macchine in corsa ai militari...) e non vedo motivo di rischiare inutilmente la vita. Ogni tanto arriva qualche turista, che, in ordine, manifesta le seguenti emozioni: perplessità, incredulità, rabbia, sconforto. Infine la gente scappa, perdendo i soldi. Tutti quanti sono passati attraverso qualche agenzia, e mi consola vedere anche degli Indiani... o famiglie con bambini. Inaccettabile. Forse non sono così stupido, vista la diffusione della truffa. (In effetti, stiamo parlando di un'agenzia viaggi su una strada principale, con numerosi dipendenti, contratti, ricevute... non sono proprio sprovveduto!)

(...)

Oggi ho cambiato sistemazione. Non sono sicuro del motivo, ma sono stato trasferito "perchè arrivano dei nostri amici e la houseboat serve a loro". Credo che invece dipenda dal fatto che sono troppo loquace e che, esponendo la VERA situazione ad ogni nuovo arrivato, la gente se ne va SUBITO (senza avere il tempo di acquistare eventuali pacchetti, immagino).

La mia nuova dimora è bellissima! Sono in una vera casa (amici loro, immagino...), con una vera famiglia, che mi ha accolto veramente come un ospite! Ormai ho imparato a mantenere il beneficio del dubbio, ma, intanto, ho potuto fare una doccia calda, lavare i miei vestiti, partecipare alle vita familiare e chiacchierare con nonni, bambini, servitù... passo il tempo in giardino o in soggiorno, leggo, scrivo, faccio conversazione, mangio, bevo the, aiuto in cucina... insomma mi sento a casa. Il mio letto è composto da... coperte impilate; molto versatile: posso scegliere tra calore e morbidezza a seconda dello strato in cui mi corico. Sono per terra, ma questo è l'ultimo dei problemi visto che qua sono TUTTI per terra, sempre, per mangiare, cucinare, guardare la tv. Ormai, in effetti, il pavimento mi sembra l'ambiente più naturale dove svolgere qualsiasi compito... mi viene quasi da chiedermi a cosa servano le sedie...

Qua mi trovo benissimo, e mi chiedo cosa ho fatto per meritarmi questa casa. Il capofamiglia conosce Couchsurfing, ma la sua inettitudine informatica e l'assenza di internet a casa non gli hanno mai permesso di creare un profilo. L'ho aiutato, dal suo ufficio, scoprendo che, usando l'account Facebook bastano 13 secondi. Ho passato la giornata con lui, prima a lavoro, poi con i suoi amici, poi con la famiglia. Finalmente, a cena, vengo servito per primo (non che sia una mia particolare esigenza, ma conoscendo le tradizioni, capisco di non essere gradito quando non succede) e tutti mi trattano con gentilezza. E' una grande famiglia felice e tutti sono contenti di condividere una fetta della loro vita. Voglio anch'io un mega soggiorno senza mobili dove persone di tutte le età convivono e si divertono... qualcuno dorme, qualcuno canta, qualcuno prega, qualcuno fuma, le bambine ballano, i bambini studiano, le donne preparano la cena, gli uomini bevono the... non vorrei essere ripetitivo, ma sono proprio felice! 

21 ottobre 2011

Delhi

L'India... o la ami o la odi. Quante volte ho sentito queste parole... sto cercando con tutte le mie forze di appartenere alla prima categoria. Ma se le cose non cambiano dubito che ci riuscirò. Dopo la pessima esperienza di Khajuraho, le cose non stanno migliorando. Sul treno per Varanasi è passato un tipo con targhetta e blocchetto delle ricevute a prendere gli ordini per la colazione. Abbiamo tutti pagato, ma nessuno ha mai visto la colazione. Arrivo alla stazione, stanco ed affamato, e decido di prendere un taxi. Mostro albergo ed indirizzo, ma vengo portato da tutt'altra parte (me ne accorgo subito grazie al mio GPS) ma l'autista se ne frega delle mie lamentele). Mi rifiuto di pagarlo in quanto adesso sono lontanissimo. Chiedo aiuto a mille persone e TUTTI mi indirizzano in direzioni casuali (grazie a Dio sono quasi indipendente con il mio cellulare) quindi mi rassegno e faccio da solo. Arrivo, dopo ORE, all'albergo prenotato dall'agenzia che mi informa di essere pieno. Chiedo cortesemente di essere aiutato in qualche modo ma loro se ne fregano altamente e cercano di "offrirmi" da bere. Non voglio niente. Voglio una stanza! Mi fanno usare il telefono (a questo punto il mio ha esaurito le batterie); una chiamata di 30 secondi mi costa una fortuna e maledico tutti quanti. Arriva il "contatto" dell'agenzia, che mi porta in un posto decrepito... "si scusa", ma c'era solo questo disponibile. Questo genere di disavventure sono all'ordine del giorno da quando sono arrivato MA ho sempre chiuso un occhio, perchè... "siamo in India, che ti aspettavi?!?"


Adesso sono in camera tentando di riconquistare una parvenza di calma e di controllo sulla mia vita. Cosa sta succedendo?!? Perchè sta andando tutto a rotoli?!? Cosa sto sbagliando? Voglio credere che sia solo colpa mia. Sono chiuso... sono ingenuo, sono stupido. NON mi voglio ribellare, voglio integrarmi, voglio essere gentile. Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, non voglio diventare razzista. NON VOGLIO ODIARE QUESTO PAESE!L'india non è cambiata in queste tre settimane, sono IO. All'inizio ero divertito, incuriosito, affascinato... ma sopratutto inconsapevole ed ingenuo. C'è molto da imparare dall'India perchè i suoi abitanti sono come dei bambini... sono allegri, spontanei, curiosi, hanno voglia di vivere, non hanno fretta, non si preoccupano di niente... purtroppo io ODIO i bambini! Sono disorganizzati, rumorosi, sporchi, volgari, maleducati, insistenti, menefreghisti, incivili, ignoranti e stupidi, e queste cose non le posso cambiare. Le posso solo accettare. Ma chi me lo fa fare?!? Ah, già, devo allenare la tolleranza, diventare una persona migliore etc etc etc... ad oggi, secondo me, l'India ha più difetti che pregi (ma grandi potenzialità). Ma sono ancora prontissimo a cambiare opinione. Non mi rassegno. Non mi chiudo. Non scappo.Scrivo, scrivo, scrivo per calmarmi e tirare le fila. Continuo a consolarmi pensando che, se imparo ad amare l'india (e giuro che sto cercando di lasciarmi andare...) imparerò ad amare il mondo intero. Per sempre. In qualsiasi situazione. Per adesso penso che gli amanti dell'India appartengano ad una di queste categorie:


1)  Il cretino: non si rende conto che lo stanno prendendo in giro dalla mattina alla sera.
2)  L'avventuroso: mente a se stesso per apprezzare la “vera essenza dell'India”.
3)  Il riccone: evita qualsiasi problema spendendo una fortuna ed evitando i contatti umani.
4)  L'illuminato: non viene sfiorato dai disagi; tutto gli scivola addosso. 


FORSE questi sono gli stadi dell'accettazione dell'India. Ho superato il primo. Passerò al secondo per non innervosirmi troppo, ma credo che verrà seguito dal terzo prima di quanto mi immagini. Forse non sono abbastanza forte. L'importante è raggiungere il quarto stadio prima di Dicembre. C'è tanto tempo e io sono ottimista. Ma, per il momento, odio tutti! Intanto... AAAAOOOOOOOUUUUMMMMMMM!

PIU' TARDI...
Non so quanto questa schizofrenia emotiva mi faccia bene, ma... sono nuovamente sereno! Eh eh! Purtroppo ho perso l'occasione di cogliere su “carta” le mie considerazioni sul momento ed adesso posso solo trascrivere vaghe approssimazioni dei processi mentali che mi hanno ricondotto sulla retta via, ma, adesso, sto bene...!Mi ha aiutato un sadhu, a cui ho rivelato le mie frustrazioni e perplessità... “you eat banana?” mi ha chiesto. Ho risposto di sì, timoroso, presagendo oscuri riferimenti fallici e preoccupanti proposte sessuali. Sono poi venuto a capo della sua spiegazione. La banana ha la buccia, ma non va mangiata. Solo la polpa è buona. “Se ti ostini a mordere la buccia,” mi dice, “la banana non sarà mai saporita. Getta la buccia e mangia la polpa”. C'è poco da fare. Ha ragione. Sono andato via metabolizzando velocemente il messaggio, con una banana in mano. Ho buttato la buccia per terra. L'ha mangiata una mucca... la mucca mangia tutto, sarà per questo che sembra così serena.

(...)
Sono di nuovo a Delhi, che mi è sembrata incredibilmente accogliente e familiare dopo queste tre settimane di villaggi, deserti, mercati, caotiche metropoli, intricati labirinti, fiumi sacri, treni, laghi, e quant'altro abbia incontrato sul mio cammino. Devo dire che l'India è un paese esteticamente gratificante e il Rajasthan ha svolto il compito di introdurmi alle sue bellezze egregiamente. Ogni città da me visitata ha le sue uniche peculiarità ed ho avuto modo di apprezzare le loro diverse sfumature proprio grazie al susseguirsi di questi diversi paesaggi... Allo shock culturale di una metropoli come Delhi è seguita la calma delle stradine ambrate di Jaisalmer. Qua ho avuto modo di contemplare le dune e conoscere la semplicità di famiglie dalla vita semplice e dalle abitudini tranquille. Dopo questa “città dorata” è venuto il turno della “città azzurra”, Jodhpur, dove apprezzo le tradizioni dei miei nuovi amici e mi beo della delicata architettura che rende uniforme questa grande città dalle mura antiche. Poi Jaipur, “città rosa” con i suoi mercati che respirano storia e profumano delle sue spezie. Queste città colorate, dove la tradizione si mescola con il moderno sono magiche... regalano emozioni che poche città possono dare. Ma Agra fa del suo meglio, con il suo Taj Mahal, che svetta sovrano. In seguito Khajuraho, con i suoi templi ricolmi di raffigurazioni del Kamasutra mette allegria e soggezione allo stesso tempo. Infine Varanasi, la città sacra per eccellenza, con il Gange, nelle cui acque cercano la purificazione vivi... e morti.Tornare a Delhi dopo quest'accozzaglia di esperienze di tutti i tipi mi ha fatto sentire a casa. Ma non durerà molto, visto che domani parto, per il freddo e decisamente poco accogliente Kashmir... speriamo bene. 

Disclaimer

Ci tengo a precisare che, nonostante le mie manie di protagonismo e il mio ego sproporzionato, il fine ultimo di questo blog è semplicemente quello di mantenere una cronologia delle mie avventure per futura referenza personale. Ciò non mi vieta di condividere con il resto del mondo le mie inutili divagazioni, ma riconosco che i miei viaggi destino il più assoluto disinteresse nell'opinione pubblica. Ogni riferimento a persone e cose è volutamente esagerato e senza alcuna prova che sia mai accaduto.