29 settembre 2011

Armonia cosmica




L'assunzione di Psilocina tramite l'ingestione di tartufi di mi ha fatto parlare con Dio. Mi ha detto che quello che faccio è giusto, mi ha detto forse ci rivediamo in India. Naturalmente non si esprime a parole, ma tramite le emozioni, il mondo intorno a te, coincidenze, ispirazioni... parla attraverso la vita, esperienze così casuali da sembrare scritte da sempre. Esiste il destino? La nostra strada è determinata dalle nostre scelte... ma da dove viene il nostro libero arbitrio? Una percezione superficiale di complessi calcoli statistici dettati dalle nostre esperienze? Evoluzione, entropia, istinto, coscienza, emozioni, cosa ci spinge in una direzione? Ed io, dove sto andando? Questa conversazione spirituale con me stesso, Dio e l'universo mi ha insegnato molto ma i concetti sfumano nell'ineffabilità, e la memoria vacilla, diceva bene Dante:
e vidi cose che ridire
né sa né può chi di là sù discende;
perché appressando sé al suo disire,
nostro intelletto si profonda tanto,
che dietro la memoria non può ire.

Avete presente Memento o una Notte da Leoni? ...non mi ricordo niente di ieri, ma mi sono lasciato indizi dappertutto, audio, video, testi, foto... non stavo bene. Ho decisamente rischiato la vita e fatto una cosa irresponsabile ma ne è valsa la pena. Sono stato fortunato; naturalmente non ero padrone di me... sono uscito... mi sono perso... attacchi di panico... il delirio. Ho camminato per un pò rendendomi conto che stavo perdendo pezzi a giro, c'era la scia di Pollicino dietro di me, con Mac, acqua, tabacco...a quel punto ho smattato, Ma Dio me l'aveva detto! ...quindi ero tranquillo! ...e continuavo a vivere questa sorta di schizofrenia che mi faceva comunque apprezzare da morire la bellezza del contesto. E ridevo dentro di me. Ho smongolato tantissimo.
Prima
Dopo
Però sono tornato a casa, vivo, ho mangiato, ho dormito, ora sto bene, non ho perso niente. Ho acquisito consapevolezza del momento più bello della mia vita: quello delle aspettative, della gioventù, della libertà, della speranza, prima che quello che deve andare male vada male... non potrei stare meglio di così... badare a me stesso è più difficile di quello che pensassi. Ma ce la posso fare... se è il mio "destino"?


Trascrizione appunti: trattasi di estratti di testo, audio, video, organizzati per CERCARE di seguire un senso logico, sviluppatosi nell'arco temporale di sette ore, secondo questo vago ordine: mangio i tartufi in camera; mi sposto al bar dell'ostello, decido di uscire, mi fermo in un coffee shop, esco, cammino con Dio, raggiungo l'apice positivo, ceno allo Smokey, esco, mi perdo, raggiungo l'apice negativo, torno a casa, dormo).

Scrivere scrivere scrivere. Cose succedono intorno me e io scrivo a tempo di musica... è una danza, sarà banale, ma è come farsi trasportare da una melodia mentre la scrivi... scrivo la mia nuova vita. Voglio vivere un romanzo che mi piacerebbe leggere, e lo voglio scrivere. Voglio scrivere la mia vita. La vita perfetta. La vita del futuro. La vita felice. La vita libera... fortunatamente scrivere al momento mi risulta molto più facile di tante altre cose... è come se la mia mente riuscisse a processare una quantità di stimoli inferiore al solito ma che se si concentra su un compito soltanto ce la può fare. La percezione del tempo è decisamente cambiata. E' come se succedesse tutto insieme ma mi muovessi attraverso delle percezioni distribuite in intervalli di tempo che durano "quanto devono durare". Come premere pausa intorno a te, assimilare tutte le informazioni, elaborarle in un limbo spazio temporale che può durare indefinitamente. Intanto il mondo mi parla, le parole delle canzoni commentano i miei stati d'animo, gli sguardi della gente sembrano assecondare i miei soliloqui mentali, consigliandomi che strade prendere e dove andare... a questo punto scrivere mi costa sforzo e fatica. 
Ma crea un solco dentro il quale i pensieri possono orientarsi e mi regala un ricordo. M
i rendo conto che forse ce la faccio a camminare e forse potrei farlo. Cerco una destinazione. Un profondo benessere pervade ogni cellula del mio corpo facendomi sorridere pensando a QUANTO le nostre emozioni sono determinate dalla chimica (totalmente)... sono felice, sorrido, e il mondo mi sorride, giro sempre agli incroci dove è verde, attraverso quando non ci sono macchine, mi faccio attrarre da qualsiasi cosa spicchi nel mio cono visivo, mi faccio trasportare dall'ispirazione e da ciò che mi circonda. Mentre faccio questo, mi rendo conto che i vaneggiamenti della mia coscienza non rimbalzano semplicemente tra le pareti della scatola cranica, ma trovano risposta in un'eco che viene da dentro di me... sono le mie parole, i miei soliti sproloqui filosofici... ma stavolta le risposte a tutte  le domande escono naturali, e improvvisamente i pezzi si incastrano magicamente. La nostra coscienza è un dono meraviglioso, che ci permette di vedere un mondo bellissimo e di provare emozioni appassionanti... l'universo non è altro che energia che vibra, non ci sono suoni, colori, non esiste tempo, nè spazio... tutto questo esiste magnificamente nel nostro cervello per creare un arazzo di esistenze senza scopo se non la bellezza... che solo noi possiamo percepire ed apprezzare... il destino ci aiuta in molti modi, il primo dei quali è illuderci della sua esistenza affinchè una persona possa vedere messaggi negativi o positivi lungo il suo cammino. A me piace pensare
 me piace pensare che la vita mi stia educando ad apprezzare la propria bellezza, come se mi stesse spiegando i presupposti per capire la barzelletta, per poterne ridere insieme... in qualsiasi circostanza.




A questo punto sto fingendo di parlare al telefono, registrando la conversazione con me stesso. Dio me l'aveva detto. La bellezza è ovunque, ma questo concetto deve valere anche nelle situazioni pessime. E poi mi ha regalato una situazione pessima: semplicemente l'intossicazione alimentare ha raggiunto il suo apice, facendomi perdere tra vicoli sconosciuti, alimentando paranoie e  riempiendomi di immotivato terrore artificiale e irrazionale. Per questo sono in preda al panico, cammino e parlo al telefono, cammino e cammino... e parlo al telefono. Non voglio fermarmi ma non so dove andare. Non riesco a pensare con efficienza, non ho il pieno controllo delle mie azioni, e la percezione del mondo intorno a me è decisamente alterata. Ammetto che potrei sclerare pesantemente se la situazione non mi sembrasse, nel profondo del cuore, veramente comica... se stanotte muoio, le mie ultime parole saranno registrate! Voglio che vengano riprodotte al mio funerale così almeno vi fate due risate!

Oggi non ho preso nessuna decisione consapevole: gli eventi si sono succeduti e basta, complici l'universo, Dio, il mio cervello, una leggera schizofrenia, tanta bellezza ed emozioni travolgenti... posso dichiararmi soddisfatto.

Amsterdam 2.0

Giorno sbagliato...
...e reazione...

E' mezzogiorno. Sto raccattando i pezzi dopo i due giorni più intensi della mia vita. Oggi non farò niente. Starò davanti al computer a costruire memorie per il sollazzo futuro di Nonno Fane del 2060, che scuoterà il capo con disappunto. Ancora una volta mi chiedo se sto parlando da solo, con una mia ipotetica controparte spaziotemporale o con il "resto del mondo". Poi mi rendo conto che sono problemi del cazzo, me ne frego e continuo a scrivere. Caro Bertu, ti ringrazio di avermi portato alla stazione, ma ti informo che sono un idiota, in quanto il volo non era martedì, bensì mercoledì. Trai te le tue conclusioni. La permanenza all'aeroporto, oltre a darmi la spiacevole sensazione di trovarmi nei panni di Tom Hanks, mi ha tuttavia dato TANTO tempo per metabolizzare quello che sto facendo. Non mi è bastato. Appunti sparsi mi ripropongono l'eco di conversazioni con me stesso...

Ma ti pare!!! Oggi volto pagina. Un nuovo capitolo! Non so bene cosa sto facendo... il mio cervello è leggermente provato dall'esperienza, si vede perché reagisce alla situazione rilasciando scariche casuali di adrenalina nel mio corpo, facendo oscillare repentinamente il mio equilibrio psichico tra l'angoscia paranoica e l'entusiasmo spensierato. Sono in balia di tempeste emotive indipendenti dal mio controllo, la cosa mi affascina ma sono un pò sconvolto...! Per forza! Sono partito! Non ho più una casa! Non ho più un recapito telefonico! Non ho più una routine, una cerchia sociale... non devo rendere conto a NESSUNO! Non ho la lista della spesa, non mi devo ricordare dove ho lasciato il motorino, preoccuparmi di benzina, bollo e assicurazione, le bollette possono morire tutte, le responsabilità possono essere abbandonate a tempo indeterminato... sono LIBERO! Mi sento quasi male.

Nonostante tutto sono tornato sano e salvo ad Amsterdam, dove la mia scheda Olandese ha ripreso allegramente a funzionare permettendomi di disporre di internet ovunque... ora sono al mio solito ostello a cercare di ricordare la giornata di ieri. Saggiamente dispongo di registrazioni audio, video, foto e commenti scritti, che mi permettono di ricostruire decentemente l'esperienza. Le foto "venute male" sono estratti di video in cui parlo da solo... ne parlerò nel prossimo post.
Domani parto dall'aeroporto di Schiphol, destinazione Mosca, cambio, infine Delhi. Cosa mi attende là rimane un mistero.

17 settembre 2011

Amsterdam

Dopo travagliate avventure sono infine giunto nel posto che mi ospiterà per i prossimi giorni, fino alla nostra partenza del 20. Non ho ancora visto la stanza, che dividerò con 17 persone. Irrilevante visto che gli spazi comuni compensano qualunque eventuale disagio dato dal letto.
Riassunto: dopo una serata devastante a casa dello Jack, abbiamo raccolto le forze, abbiamo raggiunto l'aeroporto di Firenze, famoso per la sua bruttura. Viaggio tranquillo, con annessi fisiologici smongolii da viaggio. Inauguriamo l'arrivo: coffee shop che uccide tutti. Decisione poco saggia visto che il campeggio degli altri è lontanissimo e irraggiungibile senza una lucida consapevolezza orientativa, che ci porta a vagare in periferie poco rassicuranti. Oppressi dal peso degli zaini, dalla poca salubrità dell'aria, e dal paesaggio desolante che ci circonda, troviamo Camping Zeeburg, che naturalmente non rispecchia le soleggiate immagini prospettate da Ricca. Vogliamo uccidere Ricca. Io ringrazio il fato che mi ha fatto cancellare la prenotazione. Tornati in città ci uniamo allo Jack e il Tofa, reduci Ryanair dall'aspetto losco.


Dopo aver scortato le fanciulle dalla controparte maschile, abbandono tutti al loro destino per raggiungere il mio ospite, couchsurfer, che mi ha scacciato il giorno dopo per incompatibilità notturna: russo troppo. Maledetto! (...ma ha ragione.) Intanto passano le giornate, che trascorriamo in amabili coffee shops di varie foggie e qualità... notte di emergenza all'hotel Princess il quale si spaccia per albergo vendendo letti in stanze comuni. Ma le recensioni parlavano da sole e le pessime aspettative sono state illuminanti a sufficienza per farmi apprezzare il posto, che mi ha introdotto all'atmosfera da ostello che non ho mai avuto modo di provare in solitaria. Conosciuto un tizio milanese pacco, passato serata tutti insieme, poi a letto.


Scialo
Stamani ho raggiunto il Flying Pig, che a questo punto raccomando vivamente. Sono arrivato alle 8:30 di mattina, come suggerito alla reception. C'era la coda! Ho preso uno degli ultimi posti letto disponibili e mi si è aperto un mondo! Avevo prenotato questo posto per la mia permanenza DOPO la partenza degli altri, ma poichè torno a Firenze per sistemare un paio di cose, a questo punto ho spostato la prenotazione. La migliore idea di sempre...!


L'area fumatori è ricoperta di cuscinoni da svacco con tavolini, prese elettriche, netbook a noleggio, wi-fi gratis, biblioteca con centinaia di libri consunti in tutte le lingue, scacchiere, bar con qualsiasi cosa a prezzi ridicoli, canne ed erba abbandonate, bonghi, terrazzina, biliardo, gente che rotola ovunque.
Lo spazio-colazione dispone di un salotto enorme con tv a 55 pollici, film in dvd e mega divani. Macchinetta caffè/cioccolata a sbafo. Tutto incluso, nella mega cucina ci sono dei tizi che si pagano l'alloggio rigovernando. Sobria ed essenziale, la tavola offre cereali con latte, toast, e frutta varia.
Adesso comincio ad avere lievi problemi di coordinazione, dato l'eccessivo tempo passato davanti allo schermo, accasciato sul divano... quindi vi saluto e ci aggiorniamo in seguito!

Disclaimer

Ci tengo a precisare che, nonostante le mie manie di protagonismo e il mio ego sproporzionato, il fine ultimo di questo blog è semplicemente quello di mantenere una cronologia delle mie avventure per futura referenza personale. Ciò non mi vieta di condividere con il resto del mondo le mie inutili divagazioni, ma riconosco che i miei viaggi destino il più assoluto disinteresse nell'opinione pubblica. Ogni riferimento a persone e cose è volutamente esagerato e senza alcuna prova che sia mai accaduto.