30 novembre 2011

Goa

Allegria! Sono "rinsavito"! Troppa spiritualità PUO' fare male!
Quindi... mare! Sole, spiagge e palme!
Sono ad Anjuna, la spiaggia più “giovane” di Goa, dove la concentrazione di turisti occidentali al di sotto dei 30 anni ha finalmente raggiunto un'apice QUASI fastidioso... ma trovo il cambiamento opportuno e meritato: avevo bisogno di tornare alla realtà!


Ho un nuovo programma per la giornata... sempre incentrato sulla meditazione, vivere il presente, cercare se stesso... solo in... modo diverso (come prevedibile)!
Sveglia presto, doccia... poi cammino verso zone incontaminate, lontano dai turisti, alla ricerca di ambienti vergini... gambe incrociate sulla spiaggia, musica soft, meditazione e un po' di yoga per svegliare il corpo. 



Condisco la sveglia con un cannino leggero*... Segue corsa nella natura con musica Trance/Goa a tutto volume (!): scalo colline, mi bagno sulla spiaggia, salto tra gli scogli, mi destreggio tra i palmeti, mi perdo nella foresta... Mi infango ben oltre il mio livello di comfort medio, sudo come un cinghiale, mi sporco come una vacca indù... ma svuoto la mente finchè non mi manca il respiro. Mi siedo all'ombra di una palma, e pianifico la giornata. Mi faccio consigliare da internet un posto dove fare colazione  e torno alla civiltà, che mi accoglie con succhi mango e papaya, latte di cocco e varie delicatezze che mi restituiscono le forze... sono pronto per COMINCIARE la giornata.

Passeggio tra le stradine ombrose in cerca di compagnia, facilissima da trovare, e passo il tempo in compagnia di Russi, Svedesi, Inglesi etc etc etc, pranziamo insieme, facciamo un salto in spiaggia, vaghiamo alla ricerca di posti interessanti... insomma giornate tranquille, all'insegna del relax e della buona cucina... seguite da serate a ballare in discoteca o sulla spiaggia... sembra di essere a Rimini, ma con una spesa giornaliera inferiore ai 10 euro! Penso proprio che finirò la mia permanenza in India qua, a Goa...  prossima tappa: MALESIA!

*Ebbene sì, sto fumando... ma sono giunto mio malgrado alla conclusione che... se non voglio "sprecare" Goa, devo vivere l'esperienza nel modo più appropriato. Valuterò a posteriori se è stata una buona idea...!

23 novembre 2011

Ritiro spirituale


"Fanetti: presente".


Non siamo a scuola, non stiamo facendo l'appello... è come mi sento.
Va bene, non voglio impelagarmi in deliri pseudo-metafisici, nè perdermi in discorsi spiritualoidi... ma comincio ad intravedere un senso in tutto questo. Questa full-immersion libera da preconcetti sta dando suoi frutti... il mio studio TEORICO della materia mi ha permesso di avvicinarmi a concetti altrimenti lontani dalla mia quotidianità... ma la PRATICA è un'altra cosa. Ho avuto precedenti esperienze superficiali con yoga e meditazione... sempre vanificate da contesti dove l'applicazione di un modus vivendi così diametralmente opposto dalle mie abitudini mi riportava al punto di partenza. Come un seme... per dare i suoi frutti non può essere continuamente dissotterrato per "vedere a che punto è"... bisogna insistere.
Sto insistendo. Ci vuole tempo. Sopratutto ad uno come me, che NON segue la via più breve, ma si perde in distrazioni quali... "la vita vera"! Ancora non sono pronto ad abbandonare definitivamente la mia zavorra culturale e ritirarmi tra i monti alla ricerca del Divino, ma capisco QUANTO questa strada abbia senso e QUANTO tutto il resto sia una "perdita di tempo". Dipende dai punti di vista.
In realtà stiamo tutti quanti impegnati in questa ricerca, ma i concetti sfumano facilmente quando gli approcci sono così soggettivi. Ognuno crea il proprio percorso, costruendosi un Significato personale, inseguendo la Verità... qualcuno prega il proprio Dio, qualcuno medita, qualcuno accumula denaro, qualcuno lo spende, qualcuno coltiva la propria salute, qualcuno la consuma... qualcuno dedica la propria vita agli altri, o allo studio, o semplicemente a sè stesso. Incredibilmente NESSUNO ha più ragione degli altri... finché è convinto della propria strada, la percorre ed è soddisfatto. 
Le nostre scelte sono così condizionate dal nostro habitat che difficilmente due persone hanno la stessa visione del mondo. La LINGUA stessa influenza il nostro modo di pensare, limitando il nostro intelletto al vocabolario che usiamo tutti i giorni. Interi concetti filosofici sono inafferrabili, confinati in parole intraducibili, alfabeti visivamente espressivi, grammatiche improbabili. Le diverse religioni risentono dell'influsso culturale... alcune dogmatiche e severe, altre metaforiche ed aperte ad interpretazione. La geografia, il clima plasmano i popoli e le loro abitudini, i loro costumi... e all'interno di un gruppo tutti condividono lo stesso pensiero... o vengono emarginati. Antropologicamente parlando è giusto che sia così: la coesione rinforza tradizioni che hanno origine per motivi pratici, anche se le motivazioni si sono perse attraverso le generazioni. Sto divagando, ma ci sarebbe da parlare per ore. Sorvoliamo.
Sono tra i monti di Kodaikanal, in un ashram (ritiro spirituale, l'equivalente di un nostro monastero)...  dove sto purificando il corpo e la mente. L'esperienza NON mi sta risultando troppo brusca grazie alla mia permanenza ad Auroville,,, dove ho dedicato ogni giorno alla meditazione seguendo i miei ritmi, introducendo questa pratica nella mia vita. Avevo a disposizione la foresta, l'ispirazione, ma sopratutto il Matrimandir, un colossale edificio sferico, dorato, circondato da un 12 stanze "tematiche" (Progresso, Armonia, Coscienza etc). Uno spazio dedicato alla concentrazione, alla crescita personale, ad accesso controllato e limitato (ingresso solo con prenotazione... niente turisti...) Un'ottima esperienza introduttiva, che mi ha permesso di scivolare delicatamente in quest'altra esperienza senza traumi eccessivi.


Adesso sono sul tetto dell'ashram, ed il panorama intorno a me cambia rapidamente, assecondando i capricci meteorologici tipici della zona. Dita di nebbia lambiscono mollemente le verdi montagne, rotolando pigramente verso valle, per svanire in un diafano sbuffo illuminato dal sole che appare e scompare, spennellando gli alberi con colori diversi a seconda dell'orario. A volte nuvole densissime circondano l'area, rendendo l'ambiente argenteo, onirico, mentre la coltre plumbea avvolge tutto sfocando le figure... non si vede niente e sembra di guardare direttamente all'interno del proprio cervello. Siamo lontani dal caos cittadino e sorseggio la noiosa quiete tipica della campagna... gli altri ospiti stanno scrivendo a loro volta... incoraggiati dal Maestro che invita tutti a tenere un diario, "pratico strumento di crescita"... qualcuno legge, qualcuno passeggia. Siamo solo sei ragazzi, il Maestro (americano, laureato in psicologia) e l'esperta di cucina (indiana, ex-direttrice di una clinica ayurvedica). La compagnia è ottimale (niente Indiani logorroici!): un Sudafricano, una Svedese, un'Irlandese, una Tedesca, un'Inglese. Tutti giovani, non eccessivamente spirituali... semplicemente studenti della Vita, come me. Ribadisco, compagnia ottimale.
Programma quotidiano:
06:00 Sveglia
06:30 The
07:00 Yoga, meditazione
08:30 Colazione
09:00 Tempo libero (camminare, leggere, scrivere, conversare)
10:30 Yoga, meditazione
12:00 Lezione cucina ayurvedica e preparazione pranzo
13:30 Pranzo
14:00 Tempo libero
15:30 Yoga, meditazione
17:00 The, lezione cucina ayurvedica e preparazione cena
19:00 Cena
20:00 Meditazione, pranayama
21:00 A letto...
Il programma è più lineare di quanto possa sembrare, in quanto segue un filo logico organico attraverso la giornata e la settimana: ogni sessione di yoga ha una funzione diversa, (risvegliare l'energia... rinforzare il fisico, migliorare la postura... favorire la digestione... acquisire consapevolezza... sincronizzare corpo, mente, respiro etc etc...)
I pasti sono costruiti intorno a principi precisi, studiati per essere sani, nutrienti, espellere le tossine, ripristinare i vari equilibri, il the è "speciale", il latte è "speciale"... anche l'acqua è "speciale". Il tutto è condito da spiegazioni SCIENTIFICHE (...che credete, poi controllerò su wikipedia!), lezioni, scambi di opinioni, impressioni...
Nel complesso non mi sono MAI sentito così in salute, completo, "presente".
La meditazione è uno strumento potente, che diventa efficace solo con la costanza... in pratica si tratta di addestrare la mente, diventare padrone dei propri pensieri, invece di essere in balia delle onde nel mare della nostra coscienza... focalizzare l'attenzione su qualcosa: un mantra, il proprio respiro, un'immagine, una proiezione mentale... (i veri PRO non hanno bisogno di artifici, spengono il cervello, trovano la pace, e danzano con Dio...). Questa disciplina mentale ha molteplici risultati:

1) arrestare il caos emotivo che domina i nostri pensieri permettendoci di "vedere" più chiaramente (per osservare il riflesso della luna in una ciotola dobbiamo aspettare che l'acqua si plachi...);
2) portare la mente in una disposizione favorevole per entrare in contatto con l'Universo, la Natura, l'Energia, le Vibrazioni, o qualsiasi altro nome vogliamo dare a Dio;
3) allenarci a vivere nel presente, godendo del "qui ed ora" che scivola via ogni momento, sommerso da inutili preoccupazioni...
4) più semplicemente, (per chi ancora non è impazzito come me): la scienza della "pace indipendente da ausili esterni": chi è GIA sereno e non è "alla ricerca" non ne ha bisogno! Alla maggior parte basta una serata in compagnia, un paio di scarpe nuove, il Grande Fratello, la musica a tutto volume, il proprio lavoro, un Padre Nostro, un gelato, il cielo stellato, correre, il sesso, una canna, un buon libro...
La meditazione vuole essere lo strumento definitivo, ateo, universale che ci dona la pace e la verità. Ci sono numerose alternative, più immediate, ma non altrettanto promettenti: a differenza della droga, che perde efficacia con l'uso ripetuto, i benefici delle pratiche spirituali seguono una curva esponenziale...

In realtà lo Yoga è una filosofia completa, molto pratica, niente di trascendentale... si parla di ottimizzare la vita, equilibrare ogni aspetto della nostra esistenza: mens sana in corpore sano. Prendersi cura del proprio corpo, cervello, anima, emozioni... attraverso l'alimentazione corretta, l'introspezione, lo studio, l'allenamento, lo "stretching" che serve a tonificare il fisico sviluppando consapevolezza dei propri muscoli, articolazioni, sincronizzando movimenti, respiro, pensiero, incanalando le energie. Ha senso!
Il mio diario filosofico-spirituale intanto sta acquistando volume, e spero di poter trovare il tempo di plasmarlo in qualcosa di uniforme, lineare, completo... ma sopratutto SENSATO. Per ora ha la forma di un flusso di pensieri sconnessi che vagano tra biologia ed evoluzione, coscienza e libero arbitrio, sociologia e politica, senso della vita e meccanica quantistica, religioni comparate e scienze cognitive... riassumendo: un vanisoliloquio pretenzioso ed inconcludente. Ma ci sono modi peggiori di sprecare le ore quindi non mi vergogno troppo. Dipingere con le idee è un passatempo stimolante, e quantomeno non fa ingrassare. Inoltre devo riversare da qualche parte l'overdose di pensieri che il mio cervello elabora in tutto questo tempo libero!







La prossima tappa sarà Goa, dove potenzialmente la mia purificazione sarà spazzata via... o forse integrerò la spiritualità con la vita mondana? O, molto più probabilmente succederà semplicemente qualcosa di imprevedibile che scombinerà qualsiasi mia aspettativa...

Cercherò di applicare i recenti insegnamenti in scenari MENO favorevoli. TROPPO facile raggiungere la pace dei sensi ed il benessere in un ambiente privo di stimoli e distrazioni! Lo scopo è riuscire a divertirsi VERAMENTE, nel "mondo reale" rinunciando alle tentazioni SENZA sacrifici... non ho intenzione di sopprimere istinti sopiti, nè rinnegare la mia natura, o mentire a me stesso... voglio, semplicemente, VIVERE! (Sembra facile...!)

18 novembre 2011

Auroville



Bon. Da dove comincio. Sono ad Auroville, una città sperimentale in via di sviluppo... un progetto concreto in mezzo a tutti i fiumi di parole che si sprecano nelle bocche di giovani sognatori che vogliono cambiare il mondo. Qui si cerca di mettere in pratica tutte le teorie che riempiono i discorsi degli attivisti di mezzo mondo. Una città basata su valori semplici, ma essenziali. Ecologia, educazione, spiritualità, fratellanza, libertà... insomma le solite cose, ma qui cercano di essere CONCRETI.
Nel mondo ci sono innumerevoli comunità, cooperative, gruppi organizzati di individui che inseguono lo stesso sogno... ma falliscono miseramente, ghettizzandosi dalla società, proclamando un'inesistente futuro migliore confinato al mero autocompiacimento: una fuga da una società che non li rispecchia, verso una soluzione effimera che non permette alcun tipo di crescita collettiva, ma solo un isolamento che celebra la propria diversità attraverso la rinuncia ad un mondo i cui valori non vengono condivisi. Intanto "il mondo" giustamente se ne frega, insiste con i PROPRI valori consumistici, materialisti... mentre i pochi (s)fortunati che hanno capito "ciò che è giusto" alimentano il proprio ego in proporzione al sacrificio che sono disposti a fare per cambiare le cose. Qualcuno pianta un orto, partecipa a vari GAS, diventa vegetariano, installa un pannello solare, boicotta McDonald... la maggior parte si LAMENTA, manifesta il proprio disappunto organizzando bivacchi socialmente legittimati chiamati rispettivamente "sciopero", "manifestazione", "occupazione"... intraprende interessanti discussioni filosofiche con i propri simili per assecondare desideri di appartenenza ed emulazione, con la vaga convinzione di stare facendo la propria parte e la vacua giustificazione che "questo è il massimo che posso fare". Intanto NON è disposto a sacrificare la propria libertà (di spostamento, prediligendo auto/moto a mezzi pubblici); di espressione (rimpolpando il guardaroba a seconda dell'umore); e così via. Evitare di mangiare da McDonald, non vuol dire "boicottare una multinazionale": vuol dire fare bella figura con i propri amici sottraendo 5€ ad una compagnia che fattura miliardi sugli abitudinari.
Sia chiaro, IO, personalmente, ancora, non sto facendo niente di costruttivo in tal senso, se non cercare di crescere come individuo... per essere in grado di dare, in futuro, un apporto nella costruzione di una società migliore (prego notare come ANCHE IO cerchi di giustificare le mie azioni per placare la mia coscienza... cadendo vittima di razionalizzazione, dissonanze cognitive di vario tipo e divertenti bias di conferma).
Ma almeno non mi lamento, e credo VERAMENTE di essere nel migliore dei mondi possibili: considerando l'evoluzione umana nel suo complesso, siamo in piena adolescenza: guerre, povertà, inquinamento, sono tasselli importanti, nonché stadi fisiologici che siamo costretti ad affrontare per renderci conto tutti insieme dove, come, quanto stiamo sbagliando.
Comunque... sto divagando!

Auroville è un'ispirazione. Un buon inizio. Un "qualcosa" che, come un placebo, anche se non serve a nulla, almeno non fa male. Prima di arrivare avevo grandi aspettative, che naturalmente sono state deluse. Solo dopo una permanenza più lunga mi sono dovuto ricredere, apprezzando lo sforzo di questa gente che viene da tutto il mondo. Eroi. Non ho altre parole per definire il sacrificio di questa persone che stanno costruendo dal niente un sogno. Molti sono professionisti: ingegneri, architetti, ricercatori, insegnanti... non sono i classici figli dei fiori, sono alla ricerca di uno spazio dove esprimere liberamente le proprie idee, lontani dai vincoli burocratici ed economici dei loro paesi d'origine. Cercano di dirigere i propri sforzi in una direzione, un esperimento sociale senza alcuna certezza di successo. E' veramente un esperimento. Provano, riprovano... la maggior parte di loro moriranno senza vedere questo sogno realizzato, contenti di essere stati pionieri di questo esempio per l'umanità. Ancora non ci siamo, ma intanto vanno avanti. Costruiscono, cercando di rimanere in armonia con la natura... energia solare, acqua piovana, una comunità sostenibile...
Quando sono arrivato qui mi sono ritrovato in una "foresta organizzata"... organizzata male! Una specie di campeggio gigante con strutture più o meno efficienti sparse intorno ad un tempio dorato. Solo più tardi mi sono reso conto che questo è solo uno dei tanti di passaggi intermedi necessari per costruire una città verde, integrata con la natura. Non è facile, ci vogliono soldi, manodopera, competenze, coordinazione... ma FORSE ce la possono fare. Se ne riparla tra qualche decina d'anni...

Riguardo la mia permanenza... la città è costellata di complessi per la ricezione turistica la cui qualità oscilla tra "capanne nel bosco" e "resort ayurvedico sulla spiaggia". La clientela oscilla di conseguenza tra "punkabbestia che viaggia a piedi nudi" e "vecchina con l'alzeheimer che si fa massaggiare". Ho optato per due soluzioni intermedie. Tutte le strutture sono comunque immerse nel verde, costruite nel rispetto delle più moderne esigenze energetiche, ad impatto zero, ed estremamente amichevoli.
Le prime notti ho potuto usufruire di acqua calda, stanza privata, lavanderia, bicicletta, colazione, pranzo e cena alla modica cifra di 9 euro al giorno. Ambiente decisamente interessante. Tutti gli ospiti hanno dimestichezza con la spiritualità, ma hanno approcci molto diversi tra loro. Qualcuno, naturalmente, è semplicemente pazzo.
E' estremamente stimolante partecipare a discussioni sull'Universo Divino, visto attraverso gli occhi di persone di tutto il mondo, di tutte le età, professioni... ayurveda, biologia, meditazione, anima, yoga, coscienza, evoluzione, massaggi, religione... si fondono in conversazioni interminabili dove nessuno avrà mai ragione, ma tutti hanno argomentazioni "validissime", letture consigliate, testi sacri, guru preferiti... io ascolto. A volte intervengo ma sono troppo razionale per raccogliere consensi. Gli altri "vedono", "sentono", "percepiscono"... io continuo a tessere una trama concettuale sempre più intricata (ma semplice e sintetica allo stesso tempo), aiutato anche dalla mia lenta introduzione al mondo della meditazione (quotidiana) e letture che sconfinano nel new age di pessima qualità... il mondo spirituale non ha confini ben definiti ma sto imparando a distinguere le puttanate dalla Verità Suprema. Almeno mi impegno!
La seconda sistemazione mi ha riportato un pò alla realtà... compagnia più giovane e spensierata, ancora legata ai piaceri materiali... qui le conversazioni sono più realistiche, molti stanno "cercando qualcosa", ma molti altri stanno solo cazzeggiando, lamentano la scarsità di sostanze psicotrope e non hanno paura a sostenere che "questi ci sono RIMASTI!". In effetti la città non offre tante attrazioni, a parte numerosi seminari o corsi. Qualcuno si annoia, qualcuno si sente a casa, qualcuno sperimenta.
Io ho approfondito la mia indagine interiore... il cammino ormai da tempo intrapreso verso una più profonda consapevolezza di me stesso e dell'universo e la costruzione di un Fanetti più evoluto ha subìto una decisa impennata... ma ne parlerò tra qualche settimana, quando uscirò dall'ashram in cui mi isolerò per una seduta intensiva di meditazione, yoga, ayurveda, studio, nel silenzio delle verdi montagne di Kodaikanal, e potrò trarre conclusioni più precise.
Il ritiro monastico mi farà bene, considerando che presto mi sposterò verso Goa, famosa per i rave al chiaro di luna sulla spiaggia, conditi da musica trance, droghe e promisquità sessuale.
Ancora una volta, si vedrà.

8 novembre 2011

Couchsurfing...

L'ultima volta che ho aggiornato questo spazio delirante chiamato blog mi beavo della tranquilla introspezione offerta dalla quotidianità, che mi AVEVA permesso di riportare i miei neurorecettori a livelli di relativa quiete. Inserire la variabile Couchsurfing ha naturalmente vanificato ogni sforzo, regalandomi il caos necessario per una nuova puntata della mia nuova vita. TROPPA vita tutta insieme! Questa città riassume tutta l'India e le sue famose contraddizioni: ho avuto modo di scoprire la Mumbai benestante, che conduce una vita mondana sfrenata e materialista!
Offrire ospitalità gratuita presuppone un livello di benessere superiore al 95% della popolazione locale, quindi l'utente CS medio ha un'istruzione universitaria, lavora nel cinema, nel mondo dello spettacolo, ha un background culturale da salotto borghese de la Dolce Vita... ma allo stesso tempo vive a stretto contatto con la miseria più fetida ed invadente, lamenta la mancanza di acqua o corrente (rara, dipende dalle zone), convive con inquinamento acustico, olfattivo, e quant'altro.
Il primo giorno a casa di David è stato... perfetto! Si da il caso che sia la versione indiana del Fanetti couchsurfer: disponibilità illimitata di alcol, cibo, asciugamani, bucato... è totalmente al mio servizio SENZA essere ossessivo, il che è un compromesso decisamente raro. Casa spaziosa, internet lento ma efficiente, quartiere dalla vita mondana per ricchi figli di papà e attori famosi, con centri commerciali, ristoranti sfiziosi, locali alla moda. TUTTI parlano un inglese superiore alla media visto che, immotivatamente lo usano tra di loro, qualcuno anche in famiglia... sono socievoli e QUASI normali (ribadisco: siamo in India)...
David è venuto a prendermi all'hotel, e da quel momento non ho più tirato fuori una rupia. Arrivati a casa mi ha presentato Gita, una Lettone che sta ospitando da qualche giorno e che si sta spostando SOLO tramite CS. Ha ammesso che questo è l'ospite migliore della sua vita (il mio solito culo!). Ci ha portato a mangiare e bere nei posti più moderni, non ci ha fatto pagare, siamo tornati a casa e abbiamo fatto le 5:00 scambiandoci differenti esperienze o visioni del mondo... è incredibile cosa esce fuori mischiando India, Lettonia, Italia... scopriamo di avere amici in comune a Riga: mi hanno ospitato anni fa... il mondo è piccolissimo!!! David è cristiano e ha studiato alla Don Bosco (ah ah... i Salesiani a MUMBAI... mapperfavore!) Mi vengono offerte duemila sigarette che rifiuto con orgoglio. Vengo infamato tantissimo. Infine collassiamo.
(...)
Sveglia alle 13:00, come ai vecchi tempi... la vita di noi ggiovani, che nostalgia! Passiamo il pomeriggio a fare shopping per Gita che ha bisogno di abiti "decenti": siamo invitati al matrimonio del fratello dell'amico del figlio del suo datore di lavoro (o qualcosa del genere...). Ancora una volta non paghiamo un tubino e mi chiedo seriamente quanto guadagni questo tizio. Ci porta in discoteca e l'ingresso costa quanto lo stipendio di un tassista... siamo nel "locale più esclusivo di tutta Mumbai". Mi piace pensare che ci prenda per il culo, ma mi viene confermato il giorno dopo al CS meeting: tutti conoscono il SUTRA, dove è normale incontrare gente famosa che si rilassa "dopo una stressante giornata sul set"...
Personalmente ho trovato il posto esaltante, e finalmente il mio studio delle coreografie locali mi è tornato utile... per trovare un lavoro! Scherzo, ho rifiutato, consigliato dal mio ospite. E' vero: non è raro venire ingaggiati come comparse nei film di Bollywood se si ha un aspetto occidentale e si ha un pò di tempo da perdere, ma non ne vale la pena: le giornate sono VERAMENTE lunghe, la paga ridicola (per i maschi), e qualsiasi tipo di foto non ammessa. Sarà per la prossima volta... inoltre ho già in programma il CS meeting, il matrimonio, le lezioni di cucina indiana, il biglietto del treno... la mia carriera dovrà aspettare! Quindi mi dedico alle danze e ai miei amici gay che mi offrono speranzosi da bere (pratica collaudata in Svezia, dove qualsiasi alcolico costa un occhio e la prostituzione sociale non è un fenomeno esclusivamente femminile). Torniamo a casa ad un orario improponibile.
(...)
La sveglia è un trauma. Sono l'unico disposto ad alzarsi per partecipare all'incontro CS trovato su internet. E' stato organizzato da una coppia pazza che ha deciso di festeggiare il compleanno di uno dei figli con decine di sconosciuti... sono Polacchi e viaggiano senza meta... hanno scelto un parco a caso come punto di ritrovo a Mumbai, scoprendo poi che è proprietà privata. Ci stavano per arrestare tutti.
Metà degli Indiani CS ha "conoscenze" e alla fine i problemi vengono risolti, ma optiamo per spostarci in massa ad un cafè... scialo collettivo e poi festa in spiaggia, dove scambiamo le nostre esperienze su Couchsurfing. Quando viene fuori che ho ospitato oltre 200 persone e ne ho visitate una ventina la gente impazzisce...! (La maggior parte di loro è membro solo perchè fa fico... si ritrovano tra di loro e ospitano ogni tanto, ma hanno altro da fare... come scopro il giorno dopo sui giornali di gossip dove riconosco qualche faccia) Tutti insistono per offrirmi da bere o portarmi nei posti più esclusivi... ma ho in programma il matrimonio e devo scappare. Finisco per accettare il passaggio di un artista/cantante/boh che va nella stessa direzione e mi offre un chai in un locale naturalmente fichissimo... accanto al nostro tavolo un simil-santone seminudo con barba e capelli incolti suona un flauto traverso di bambù lungo due metri dandosi il tempo con un iPad (!) e casse wireless (!!)... (il giorno dopo riconosco anche lui su una rivista...!!!)
Raggiungo il matrimonio distrutto, stanco e affamato e mi divoro qualche chilo di chaat vari... non prevedendo che il giorno dopo avrei fatto il bis al corso. Non ho mai mangiato così tanto. Ma che fai, butti via il cibo? Tre giorni intensi in cucina... riso, pollo, pane, roba fritta a go-go, ripieni di tutti i tipi, condimenti speziati, marinature complesse... adesso SO quello che mangio! Ma, naturalmente non so prepararlo... dove li trovo gli ingredienti?!? Se ne riparla quando torno a Firenze... intanto mi sono fatto un'idea di QUANTO lavoro c'è dietro ad ogni piatto, e capisco PERCHE' sia fondamentale avere una brava moglie... praticamente non fa altro che preparare da mangiare. Ho passato le ORE dietro ai milioni di passaggi che si frappongono tra la preparazione degli ingredienti, le diverse cotture, strani strumenti del mestiere... ottime giornate, seguite da intense serate in compagnia di allegri ricconi.
Ma adesso basta... giovedì partirò di nuovo, via dagli agi della civiltà, verso il silenzio della mente e la pace spirituale. Mi ritiro, presumibilmente, in aree dove la meditazione sarà la mia migliore amica; ma ormai ho imparato che non ha senso pianificare niente, quindi si vedrà.

3 novembre 2011

Mumbai

Questo post è rivolto più a me stesso che al resto del mondo, in quanto si tratta solo di una manifestazione di autocompiacimento, un riepilogo della situazione, e un tentativo di rinforzo dell'abitudine di tenere un diario.
Sono finalmente a Mumbai, e mi sembra il posto perfetto dove passare i veri mesi. Non mi sarà possibile a causa della scadenza del visto e dei miei doveri di turista che mi impongono di spostarmi relativamente spesso. Ma per adesso sono più che soddisfatto.
Mi sono sistemato in un dormitorio con 10 letti che supera ampliamente qualsiasi aspettativa.
Le sue caratteristiche che lo rendono UNICO nel suo genere sono:
abbondante acqua calda 24 ore al giorno; pulizia; cortesia del personale. Condivido la stanza con un Indiano simpatico ed intelligente, dall'inglese impeccabile... è frivolo e brioso, ma non invadente: rende la mia permanenza in questo posto molto piacevole. In genere ceniamo insieme, il che mi è molto utile al ristorante: lui sa quali piatti abbinare e COSA sono... risparmiandomi la fatica di cercare su internet tutto il menu... faccio scegliere tutto a lui e poi mettiamo tutto in mezzo. Spendiamo sempre troppo (massimo 3€, eh eh)... ma ne vale la pena!
L'ultima settimana è stata piacevolissima: mi sono iscritto alla biblioteca, ad un corso di cucina indiana, ho contattato Couchsurfers nella zona e ho consolidato una routine salutista e culturalmente stimolante.
La mia giornata tipo inizia presto, a prescindere dall'orario in cui vado a dormire: a Mumbai la temperatura supera i 30 gradi... ed uscire a fare le passeggiate a mezzogiorno mi ucciderebbe. Faccio colazione per strada: so dove andare e quanto spendere, e mi sposto per comporre un pasto equilibrato... in realtà mi sposto tutto il giorno: camminare costantemente mi permette di sviluppare senso d'orientamento in questa città ENORME, compensando l'apporto calorico derivato dai frequentissimi mini-pasti che mi concedo per sperimentare il più possibile, parlare con più gente possibile, variare la dieta il più possibile... quindi cammino e mangio tutto il giorno intervallando attività culturali, quali musei, attrazioni turistiche, socializzazione. E leggo tantissimo: giornali (italiani, indiani ed internazionali), saggi (fisica, economia, tecnologia, guide turistiche, antropologia), letteratura (indiana e non), testi sacri (Bhagavad Gita o roba spirituale orientale in genere). La biblioteca mi sta facendo risparmiare tempo e soldi, visto che precedentemente ero costretto a cercare per ore librerie decenti, con libri decenti... che poi finivano per essere abbandonati (e qui non legge nessuno!). Sto continuando a perfezionare la mia giornata-tipo, e cerco di adattarla alle diverse circostanze.
La mattina mi preparo un itinerario e mi prefiggo degli obiettivi. La sera sfrutto internet per consolidare le cose che ho imparato e trarre delle conclusioni intelligenti... che cerco di catalogare in una specie di diario filosofico privato che dovrebbe riassumere la mia visione del mondo (in evoluzione...). Nel mezzo: tutto il resto. Quando non ho voglia di seguire un itinerario preciso, mi metto a vagare senza meta per ore, quando sono stufo controllo sul gps cosa c'è vicino di interessante o mi faccio indicare la strada di casa o della stazione più vicina. Più volte finisco negli slum, ma ormai non ci faccio più caso. Mi viene da ridere ripensando allo shock che ho affrontato al mio arrivo in India, che stride con l'indifferenza provata adesso per un ambiente che mi risulta familiare. Agli angoli delle strade chiedo con confidenza bombe intestinali quali pani puri, o vada pav... mastico meetha paan, intervallando il tutto con frutta fresca... insomma mi esalto da solo!
Prendo nota di ogni minima spesa, e a fine giornata e mi chiedo come sia possibile, ad esempio:
banana (3)
lassi (15)
chai (4)
acqua (15)
samosa (7)
mela (5)
thali (30)
paan (12)
giard botanico (10)
kokum juice (5)
cinema (100)
trasporto (6)
mega-cena (150)
TOTALE (362 = 5,50€)

Notare che senza attività frivole quali cinema o cena in compagnia, la giornata mi costa 1,70€. In genere cerco di risparmiare, ma più spesso che no mi concedo dei lussi quali la lavanderia 
o musei... Sono cambiate MOLTE cose da quando sono arrivato: il mio primo pranzo a Delhi mi è costato 663 rupie (che sono comunque solo 10€). Mumbai è la città più cara dell'India. Insomma, sto imparando. Quando, ancora una volta, la curva di apprendimento si affloscia irrimediabilmente... cambio le variabili, e ricomincio. Infatti domani lascio l'hotel e vado a stare da David... vediamo che succede.


Disclaimer

Ci tengo a precisare che, nonostante le mie manie di protagonismo e il mio ego sproporzionato, il fine ultimo di questo blog è semplicemente quello di mantenere una cronologia delle mie avventure per futura referenza personale. Ciò non mi vieta di condividere con il resto del mondo le mie inutili divagazioni, ma riconosco che i miei viaggi destino il più assoluto disinteresse nell'opinione pubblica. Ogni riferimento a persone e cose è volutamente esagerato e senza alcuna prova che sia mai accaduto.