23 gennaio 2012

Natura e varie

Incredibile. Qua c'è solo l'aeroporto. Intorno: parco nazionale. Al check-in accettano solo contanti MA non ci sono bancomat, nè  connessione internet. Niente telefono. Il cellulare non da segni di vita. Prenotare un biglietto di uscita da questo posto è praticamente impossibile. Volare pure: niente aerei quando piove. Ma piove 280 giorni su 360. Maledetta foresta pluviale. Naturalmente sono l'unico cretino che ha un biglietto di sola andata. Troverò una soluzione...
(...)
Che spettacolo! Sto imparando ad apprezzare VERAMENTE la natura, mi sento una giovane marmotta in vacanza. E' incredibile: l'abitudine plasma la mente con delicatezza se permetto alla giungla di entrarmi dentro. Lentamente comprendo il fascino selvatico delle piogge scroscianti, dell'umidità costante, dei lamenti musicali delle migliaia di forme di vita che governano queste zone. Ancora una volta, con pazienza, i disagi lasciano spazio alla meraviglia:  non sento più il sudore, nè la fatica, mentre cammino per chilometri sotto l pioggia, mi arrampico sulle rocce sotto il sole, esploro grotte COMPLETAMENTE buie (solo il costante stridio dei pipistrelli a tenermi compagnia e la flebile luce di un cellulare da 12 euro ). L'antidoto contro l'odore di muffa che mi seguiva costantemente: lavarmi nei fiumi insieme ai vestiti, lasciarli asciugare addosso quando c'è il sole, fregarsene quando piove. O vagare seminudo, alla mercè di qualsiasi tipo di bestia, spina, roccia acuminata, piante velenose. Incredibilmente dopo un pò ci si abitua. O si impara ad impastare la corteccia marcia con il fango per lenire le infiammazioni (?)... effetto placebo o no, sembra alleviare il prurito dei millepiedi urticanti... mah. Sto collezionando ogni forma di escoriazione immaginabile, sanguino copiosamente... ma imparo. Ad adattarmi, a comunicare, ad amare la natura, ad impacchettare giorni di provviste efficientemente, a preparare una cena decente in un campo base, a spingere una barca arenata tra le rapide... Tuttavia mi trovo costretto ad interrompere questa parentesi selvaggia per i soliti motivi: la curva d'apprendimento che si allevia naturalmente. Lungi da me definirmi un esperto di sopravvivenza... ma almeno non mi lamento più, ho ridotto ulteriormente il mio bagaglio, ho conosciuto personaggi strani e/o interessanti, e sono pronto ad affrontare nuove avventure! Faccio un salto in Brunei per aggiungerlo alla mia collezione di timbri sul passaporto...

13 gennaio 2012

Fane in missione




Che spettacolo!
Mentre navigo in mezzo alla foresta penso a Rambo. Lui mica si lamenta se va in giro con un sacco ruvido come vestito e se brilla di sudore appiccicoso. Allontano l'improbabile desiderio di una doccia calda e mi godo l'esperienza. Il mio ospite è un dottore della jungla, e stiamo risalendo il fiume fermandoci nei villaggi sperduti ad offrire cure mediche ai disperati. Fortunatamente ha smesso di piovere ma le conseguenze delle frequenti inondazioni si palesano nella devastazione fangosa che mi circonda. Naturalmente sono egoisticamente MOLTO più preoccupato per le mie scarpe e jeans... ormai inglobati da un bolo informe di melassa terrosa che mantiene i miei piedi in una costante, spiacevolissima, umidità. La saggia alternativa sono sandali e pantaloni corti, soluzione che continuo ad evitare a causa di zanzare, sanguisughe, serpenti e chiodi arrugginiti. Ma immagino dovrò cambiare le mie abitudini presto... se devo continuare a camminare nell'acqua a livello ginocchio. QUANDO, nella storia dell'uomo, il pavimento è diventato un bene di prima necessità?!? Uff... del resto ormai mi sono abituato a lavare via il fango direttamente nei torrenti... tanto sono sempre bagnato fradicio di pioggia, di sudore, di alta marea, di inondazioni...

"Il disagio è solo nella tua mente" mi ripeto. Incredibilmente è vero: il mondo intero vive in queste condizioni da sempre... non conoscendo l'alternativa ha poco da lamentarsi... il dottore stesso si lava vestito, con la sistola. Mah. Mentre aiuto nelle operazioni di scarico dei medicinali mi rendo conto che QUESTO è ciò di cui la gente parla quando cerca "l'avventura". Niente pontile: solo FANGO. Il fiume con gli alligatori. Le case di legno marcio. La gente che NON parla inglese. Niente internet. Le formiche carnivore giganti. Posso tornare alla civiltà quando voglio, ma qualche giorno in compagnia di miliardi di zanzare mi serviranno ad apprezzare di più i letti morbidi e i vestiti puliti.

Non ho parole per descrivere quello che sto vivendo. SICURAMENTE qua i turisti non vengono... infatti ci sono solo io. Siamo andati a fare una scampagnata e ci siamo portati dietro il fucile perchè "non si sa mai". Qualche villaggio si trova su isole sparse, quindi affrontiamo il mare. Nell'oceano la nostra barchetta è stata accolta da un uragano e onde di cinque metri che hanno compromesso la nostra stabilità e vita. "Tutto normale". Mah. Sfioriamo gli scogli. Va bene. La pioggia ci schiaffeggia. Sono fradicio e basito. In una giornata ho finito tutti i miei cambi. Questa gente vive e dorme bagnata e non comprende la mia perplessità. Mi rendo conto di quanto il MIO stile di vita sia limitante. Essere pulito, in effetti, comporta uno sforzo costante... ed è inutile (qui). Come in India. Se tutti puzzano, la mia insistenza nel NON puzzare è solo controproducente, una perdita di tempo frustrante. E io mi adatto... o me ne vado!
(...)
Stanotte dormiamo in "ospedale". Siamo bloccati in questa baracca, sorpresi dall'acqua che avanza. Piove così forte che dobbiamo urlare per fare una conversazione. In effetti la foresta è un posto rumoroso... anche col bel tempo le voci sono coperte da qualsiasi tipo di richiamo, canto, fruscio... la notte è ancora peggio. Gufi (?), cicale (?)... ma SOPRATUTTO bestie sconosciute... un antifurto fa meno casino.


Passano le giornate... senza internet. Senza cellulare. Lo ammetto, mi sento diverso. Cerco di evitare per quanto possibile la retorica, i luoghi comuni ma... sinceramente, si vive meglio. Uffa! Maledizione, come conciliare il mio desiderio di connessione con questa sconosciuta pace?!? Immagino un compromesso sia possibile, ma asseconderò questo periodo di tranquillità per fini didattici: NON mi manca troppo internet, e cerco di capire PERCHE'...! Intanto approfitto di questa parentesi e aggiorno il blog: wifi nella jungla! Oh yea!

6 gennaio 2012

Borneo


Ah! Il borneo! I cacciatori di teste, gli oranghi, le foreste vergini, le longhouse... sto vivendo l'avventura! Purtroppo, essendo io un pantofolaio, non me la sto godendo poi tanto. Capisco che la Rafflesia fiorisce solo una volta ogni mille anni, che è rarissima, che è il fiore più grande del mondo... ma a me che me ne frega?!? Mi sa che internet mi ha eccessivamente viziato: perchè fare chilometri di bus, poi km di bicicletta, poi km di trekking nella jungla impenetrabile per assistere a questo miracolo della natura?!? Lo stesso vale per le scimmie proboscidee (?), e tante altre specialità della foresta pluviale!
La mia ospite a Kuching è una guida turistica/proprietaria di un ostello... quindi mi sta accompagnando ovunque e sto facendo le attività più disparate. Ma lei è una appassionata. Il gruppo che l'accompagna è appassionato. Io no. Nel kayak mi bagno, in bicicletta mi sporco, arrampicandomi mi stanco, camminando mi annoio...! In realtà la principale fonte di fastidio è la loro compagnia, che mi obbliga ad ostentare un cortese entusiasmo per cose sinceramente affascinanti ma... che NON valgono la fatica!
Viva internet e la facilità nel reperire immagini, video, informazioni etc etc!
"MA non è la stessa cosa! Sentire la pioggia, assaporare le esperienze... la natura va vissuta!" Dovete morire!
Naturalmente il destino è beffardo e la tecnologia mi ha abbandonato. Il mio cellulare non da segni di vita da due giorni, impedendomi di scattare foto, trascrivere le spese, controllare la mia posizione, tradurre le scritte, trovare informazioni utili... la sto prendendo con filosofia, ma sono un pò triste. Approfitterò di questa dieta forzata dalla tecnologia per sperimentare la vita normale, disconnessa, con cui sono cresciuto e con cui convive il mondo da sempre. Ma non sono troppo convinto.
Singapore era molto più simile a me... ma non mi ha insegnato molto, mi ha solo confermato l'elevata correlazione tra comfort e regole. Mah, il Borneo è un paradiso naturale ma non fa per me. Ma gli darò un pò di tempo perchè anche IO mi devo un pò adattare! Eh eh.

1 gennaio 2012

Singapore





Questo posto è INCREDIBILE. Stiamo parlando di un'isola/città/stato, che in meno di 50 anni è riuscita ad incarnare il paradiso urbanistico che fluttuava vago nelle mie fantasie PRIMA di toccare con mano la grandiosità di questa metropoli. Non ho parole per descrivere l'efficienza dei mezzi di trasporto: ogni mese vengono aggiunte nuove stazioni, linee della metro, migliorie ed innovazioni... la carta-trasporti-con-chip-prepagata è valida anche per fare acquisti NORMALI. Si può pagare/ritirare dal bancomat con il cellulare. SMS gratis. WiFi gratis. Ci sono scale mobili all'aperto, nei parchi... i "parchi" sono la FORESTA PLUVIALE... e giungle pavimentate, collegate tra di loro con ponti sospesi dall'architettura futuristica che sovrastano superstrade a cinque corsie prive di traffico. E i grattacieli... OMG. Hanno giardini pensili, piscine sospese, terrazze paradisiache. Musei gratuiti, pulizia, ordine, efficienza estetica, integrazione perfetta con natura SENZA zanzare (programma-prevenzione-malaria) o insetti molesti... non siamo in Asia, siamo nel futuro. La popolazione è composta praticamente solo da immigrati, la lingua ufficiale è l'inglese, la cucina tipica non esiste. In compenso si può trovare qualsiasi improbabile fusion di sapori, ed ormai mi sono rassegnato: colazione, pranzo, cena, non esistono. Accompagnare un cappuccino ad una zuppa di pesce è normale, un frullato con una pizza, fagioli nel gelato, frutta nella pasta. Ed è tutto BUONISSIMO! Naturalmente i puristi storcono il naso, e l'Asia in generale non è il paradiso degli snob. Scopro di essere una perla rara, dai gusti fin troppo accomodanti (evidentemente... a me sembra normale che viaggiando ci si debba adattare, ma la maggior parte non sembra essere dello stesso parere).


 Sto imparando moltissimo viaggiando, ma altrettanto dai viaggiatori stessi, che hanno gli approcci più disparati: la personalità si rispecchia nel modo in cui affrontano la temperatura, la cucina, le spese, le attività culturali e non... io mi aggrego a vari gruppi/persone, curioso di vedere come passano il tempo, e ogni volta mi stupisco. Pochi sono altrettanto efficienti nello spostarsi (tutti con smartphone/tablet, nessuno con una SIM..., ma PERCHE'?!?), molti esitano nel chiedere informazioni o provare cose nuove, e TUTTI, indiscriminatamente dispongono di qualche chilo di Lonely Planet... che goffamente consultano agli angoli delle strade. Sto generalizzando, naturalmente, ma, a questo punto, penso di avere sufficienti dati statistici per giudicare... ma mi asterrò!
Naturalmente Singapore è relativamente cara, ma è un ottimo posto per prendere dimestichezza con sapori/colori/etnie diverse senza sbilanciarsi troppo. Acqua potabile, bagni pubblici, nessun rompipalle. Non c'è caos, nè affollamento, nè criminalità: in compenso TUTTO è illegale, gomme da masticare comprese (sporcano), pena di morte per spaccio di droga, e la FUSTIGAZIONE è una punizione comune... anche da parte dei genitori per i figli disobbedienti.
L'ultimo dell'anno è stato accolto in compagnia di CS casuali. Molti erano sorpresi di scoprire che non vivevo lì. Come a KL, la maggior parte usa il sito per socializzare, creare eventi, e solo una minima parte ospita. Ma, del resto, questa gente è tutta importata da qualche altra parte! I fuochi artificiali sono stati (naturalmente) i più sfarzosi che abbia mai visto, ma sono stato molto più impressionato dal "crowd management" che ha permesso a molte DECINE di migliaia di persone (sbronze nel cuore ma sobrie nell'atteggiamento?!?) di spostarsi agevolmente senza spargimento di sangue. Fiumi di individui ordinati in file composte si spostano obbedienti, guidati da decine di cortesi poliziotti che offrono bottigliette d'acqua e augurano buon anno...

Nel complesso Singapore è bellissima, ma priva di personalità, come è giusto da un paese che è la quintessenza della globalizzazione. Molti naturalmente contestano l'alienazione, conseguenza naturale di una popolazione di individui che vive in alveari... colorati, spaziosi, luminosi, efficienti... ma pur sempre alveari. Milioni di persone stipate in verticale, in edifici dall'architettura improbabile che si perdono in tutte le direzioni, intervallati da spazi verdi e pittoreschi residui coloniali dall'aspetto classico e armonioso... 
Il mio ospite giapponese è un CS professionista. Ha ospitato 800 persone, ha visitato oltre 100 nazioni, possiede praticamente l'intera collezione Lonely Planet e lavora nel mondo del turismo quindi... mi ha fornito di pass gratuiti per qualsiasi cosa, facendomi risparmiare decine di dollari (beh, non proprio, avrei fatto sicuramente a meno di spendere 20 dollari per l'hop on-off bus... ma se è gratis è un ottimo modo per spostarsi tra un luogo d'interesse e l'altro...). Domani, se ho tempo, faccio un salto agli Universal Studios Singapore...! Dipende da cosa vuol fare il mio prossimo ospite, un architetto/cuoco/artista... mah. Si vedrà.

Disclaimer

Ci tengo a precisare che, nonostante le mie manie di protagonismo e il mio ego sproporzionato, il fine ultimo di questo blog è semplicemente quello di mantenere una cronologia delle mie avventure per futura referenza personale. Ciò non mi vieta di condividere con il resto del mondo le mie inutili divagazioni, ma riconosco che i miei viaggi destino il più assoluto disinteresse nell'opinione pubblica. Ogni riferimento a persone e cose è volutamente esagerato e senza alcuna prova che sia mai accaduto.